Per il Pecorino toscano Dop prezzo equo e adeguato alla qualità del prodotto. E politiche di promozione per incentivare il mercato. Sono queste le richieste delle associazioni agricole regionali (Coldiretti, Cia e Confagricoltura).L’alternativa? La progressiva scomparsa degli allevamenti ovini in Toscana insieme a quella di un formaggio d’eccellenza, tra i più apprezzati dai consumatori italiani, che, per volume di produzione, si colloca al terzo posto, dopo il pecorino romano e il pecorino sardo.
I numeri del comparto in Toscana – Uno scenario che le Organizzazioni agricole regionali, insieme alle cooperative di trasformazione del latte ovino, vogliono tentare di scongiurare in Toscana; regione dove nel solo 2010 decine di allevamenti hanno chiuso i battenti. Le aziende ovicaprine, registrate presso le ASL toscane, oggi sono meno di 1.100, contro i 1.199 allevamenti censiti nella campagna 2008-2009. Notevole anche la diminuzione dei capii; nel 2010 siamo scesi sotto la soglia dei 470.000 animali allevati. Erano 483 mila nel 2009, 500 mila nel 2008 e 510 nel 2007, a conferma di una lenta ed inesorabile erosione del patrimonio ovino.
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