FIRENZE – La Toscana non se la passa bene. Se Italia Oggi aveva certificato il problema, la classifica sulla qualità della vita del province italiane nel 2023, pubblicata dal Sole 24ore, lo rende ancora più netto.

Fatta eccezione per Prato, che passa dal 45° al 31 posto°, e Pistoia, che resta stabile in 64° posizione, tutte le altre fanno un passo indietro. Clamoroso quello di Siena, che retrocede di 26 posizioni. In Italia nessuno ha fatto peggio. Male anche Grosseto, Livorno e Lucca, che perdono rispettivamente 17, 14 e 16 posti, piazzandosi 74°, 66° e 63°. Risultati negativi anche per Pisa, adesso 21° (meno 11), Arezzo, 45° (meno 8), e Massa-Carrara, 72 (meno 12). Peggiora anche Firenze, sesta, che però pur retrocendo di tre piazze, è decisamente la migliore delle toscane.

A guidare la classifica sono Udine, Bologna e Trento, mentre il rovescio della medaglia è rappresentato da Napoli, Caltanissetta e Foggia, ultima in assoluto.

Nonostante il declino, qualche spaccato da salvare c’è. Siena è prima per qualità della vita dei bambini, Firenze per la capacità social delle pubbliche amministrazioni, Livorno per i crediti attivi, Massa-Carrara per le librerie e Prato per le imprese straniere.

Preoccupano, dall’altro lato, la qualità della vita degli anziani a Lucca e Pistoia, ultima e penultima, il costo dei canoni di locazione a Firenze, penultima, le estorsioni a Livorno (ultima), i furti in abitazione a Pisa (ultima), le cessazione delle imprese a Prato (ultima).