FIRENZE – A volte guardare gli altri dal basso è meglio. La Toscana un po’ lo sta facendo, come si evince dalla classifica di Legambiente “Mare Monstrum”.
Il territorio è al settimo posto in relazione ai reati connessi al mare inquinato: nel 2022 ne sono stati commessi 249, a fronte di quasi 9mila controlli, mentre sono 287 le persone denunciate ed arrestate e 78 i sequestri effettuati. Tra i reati ambientali presi in analisi, spiega una nota, inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità. A livello nazionale nel 2022 lungo le coste italiane sono state 13.229 le infrazioni contestate, pari a 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa.
A precedere la Toscana, Campania, Puglia, Lazio, Calabria e Sicilia, dove la pressione dei reati ambientali è più forte per la presenza delle organizzazioni di criminalità organizzata. “Come ogni anno, all’avvio della lunga navigazione di Goletta Verde, anticipiamo qualche dato che connota uno dei capitoli più odiosi della criminalità ambientale, quello sul mare – ha sottolineato Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – come sempre in classifica svettano le regioni dov’è più stabile l’insediamento mafioso, ma siamo superati anche dall’Emilia Romagna, a causa delle fortissime pressioni antropiche sulla Riviera. Da notare che l’intensità del fenomeno in Toscana assomma al 5,3% del totale nazionale, molto al di sotto del peso specifico naturale (per popolazione, territorio, economia) che la nostra regione rappresenta sullo scacchiere nazionale, che è del 6,5%”.