«Ci siamo dedicati alla riflessione sulla nuova organizzazione del partito partendo dalla convinzione che per avere un partito più forte e più efficace non ci serve la nostalgia, che non ci serva tornare all’antico, ci serve più fantasia, più innovazione e bisogna guardare al futuro». A dirlo il segretario del Pd Toscana Dario Parrini a margine di una conferenza stampa tenutasi quest’oggi a Firenze, insieme al presidente dell’Anci Matteo Biffoni, al consigliere regionale Antonio Mazzeo e al governatore della Toscana Enrico Rossi, tornando sull’incontro tenutosi venerdì scorso ad Empoli che ha visto lo stato regionale del Pd riunirsi in quella che è stata ribattezzata una mini-Leopolda.
«Mobilitiamo e informiamo meglio il popolo delle primarie» «Pensiamo che per fare questo – ha aggiunto Parrini – ci servano rapporti, relazioni, un confronto più serrato tra esponenti che stanno nelle istituzioni al governo ed esponenti che dirigono il partito. Quindi più impegno del partito nei livelli di Governo, più impegno del Governo nei livelli di partito. Questo è stato il senso dell’iniziativa di venerdì, abbiamo fatto una discussione a tutto campo, ci siamo concentrati sulla necessità di formare classe dirigente, e quindi di organizzare come partito iniziative specifiche su questo fronte. Per quanto riguarda le questioni di attualità io faccio due riflessioni: noi siamo un partito di iscritti e di elettori, non possiamo diventare qualcosa di diverso senza snaturarci, quindi dobbiamo prendere iniziative di carattere straordinario, per mobilitare ed informare meglio il popolo delle primarie, che qui in Toscana è formato da un numero 10 volte superiore al numero degli iscritti. Non si può assolutamente mettere in discussione il principio per cui il segretario del partito è automaticamente il candidato alla Presidenza del Consiglio, e se diventa presidente del consiglio, resta segretario del partito. Allo stesso tempo non si può nel riflettere su quali modifiche adottare per le elezioni primarie, mettere in discussione senza la quale le primarie nel Pd non hanno senso, cioè che non si mettono barriere che possano ostacolare e far ridurre la partecipazione. Le nostre primarie vanno regolate meglio, devono essere piu’ trasparenti, dobbiamo fare una riflessione anche sull’albo degli elettori, ma questo non ci può portare assolutamente a frenare la partecipazione perché la cosa che nel mondo viene copiata delle primarie italiane è proprio la loro grande apertura».
«Dalla Toscana un segnale di fiducia» Parrini ha anche anticipato quello che sarà il progetto di manovra finanziaria sulla Toscana da parte del Pd, partito che ha la maggioranza assoluta di consiglieri a Palazzo Panciatichi. «Dalla Toscana verrà un segnale di fiducia, di riformismo e di coraggio perché abbiamo deciso di puntare su mancati ritenuti di imposta, di far fronte ai tagli riorganizzando la macchina pubblica, quindi dando un messaggio coerente con quello che viene dalla legge di stabilità nazionale – ha sottolineato ancora il segretario Pd della Toscana – Io credo che sia molto importante che non ci sia a livello locale, né nelle regioni, né nei comuni, una serie di decisioni contrastanti con quelli che sta prendendo il governo perché tutti i livelli pubblici, per lo meno quelli che nelle istituzioni sono guidati dal Pd, debbono sentirsi investiti dallo stesso compito, dalla stessa missione: ridare fiducia al paese, spingere verso la produttività, i consumi, fare misure eccezionali per la povertà. Le cose che sono nella legge di stabilità bisogna che a cascata ispirino anche le manovre delle regioni e dei comuni».