PRATO – Simone Cristicchi e Amara, per la prima volta insieme sul palco, in un ideale passaggio di testimone, affrontano con grazia e rispetto il repertorio mistico di Battiato, facendosi portatori dei messaggi spirituali che hanno reso immortale la sua opera.
Ad alternare l’esecuzione dei brani – nella nuovissima veste arrangiata dal Maestro Valter Sivilotti – sabato 21 gennaio ore 21.15 Teatro Politeama Pratese – faranno da guida alcune letture tratte dai maestri che hanno influenzato il pensiero di Battiato: Rumi, Gurdjieff, Ramana Maharshi, Willigis Jager e il teologo Guidalberto Bormolini. Il concerto mistico “Torneremo ancora”, lontano da una sterile celebrazione, vuole essere liturgia musicale sulle tracce dell’insondabile mistero dell’Essere davanti al Divino. Un viaggio musicale che è ricerca dell’essenza nella confusione della modernità, e “rapimento mistico e sensuale” tanto necessario in questo tempo in cui viviamo.
“Devo molto a Battiato, alla sua infinita grazia, al suo modo di concepire l’arte come “missione” che possa aiutare la crescita e l’evoluzione spirituale dei propri contemporanei – spiega Cristicchi – Battiato è un “punto di non ritorno”, prima e dopo di lui, nessun altro: unico cantore di un divino che non ha mai saputo di incensi e sagrestie. Con il progetto “Torneremo ancora” sento l’emozione e il privilegio di interpretare insieme ad Amara il suo repertorio mistico, e immergermi ancora più profondamente in quei messaggi che valicano i confini del tempo”.
“Entrare in contatto con le sue opere è stato terapeutico, liberatorio, un continuo mettermi in discussione – aggiunge Amara – Mi ha insegnato a respirare il flusso emozionale che si muove oltre il pensiero tecnico, logico razionale della mente, e a liberare resistenze che nemmeno sapevo di avere. Grazie a Franco ho capito che è solo oltrepassando se stessi che si può raggiungere quel “Centro di gravità permanente” che tanto cerchiamo”.