«Sulla Tirrenica, con il presidente Rossi abbiamo deciso insieme che si deve fare, a 4 corsie, e che c’è in corso l’ipotesi autostradale ma che fino ad ora non era mai stata affrontata fino in fondo l’opzione ‘zero’, ovvero di un semplice rifacimento in loco dell’autostrada, sempre a 4 corsie. Quando avremo terminato tutti i dati li metteremo insieme e prenderemo la decisione finale». Così il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, parlando del progetto stradale della ‘Tirrenica’, che tanto ha fatto discutere nelle ultime settimane. «C’erano state perplessità – ha spiegato Delrio- siccome era stata inserita nel Def la revisione progettuale si poteva pensare questo volesse dire ripartire da capo. Non è così, si confrontano due cose su dati reali».

Malumori dem per l’opzione zero L’opzione zero per la ‘Tirrenica’ pero’ non è stata gradita dal Pd regionale, con il capogruppo in Consiglio, Leonardo Marras e il segretario regionale del partito Dario Parrini che attraverso un comunicato hanno fatto sapere come: «L’unico dato di fatto che continuiamo a registrare è che mancano ancora certezze su tempi e contenuti. Avevamo chiesto al ministro Delrio di rompere il silenzio sulla Tirrenica, alla luce delle sue recenti dichiarazioni rinnoviamo le perplessità espresse nella lettera aperta di pochi giorni fa e ribadiamo le nostre richieste: massima chiarezza, al più presto, sulle intenzioni del Governo e, una volta scelta la strada da percorrere, un percorso chiaro che tenga conto delle nostre indicazioni e tempi certi per l’avvio dei lavori. Resta valida la disponibilità ad un confronto per individuare, insieme, le priorità del territorio».

Le osservazioni degli ambientalisti Nel frattempo le associazioni ambientaliste e i comitati locali hanno presentato le proprie osservazioni al ministero delle Infrastrutture sulle integrazioni fatte da Sat sul ‘Completamento A12 Cecina-Civitavecchia, tratto Grosseto sud-Ansedonia, lotto 4 e 5B’. Osservazioni che integrano e confermano quelle già presentate lo scorso 3 febbraio sui progetto definitivi e sullo studio dell’impatto ambientale. «Premettendo che rimane comunque paradossale che la procedura di Via resti aperta nonostante l’Italia sia stata deferita alla Corte di Giustizia Europea, si rileva ancora una volta la mancanza del Piano Economico – finanziario, la mancata considerazione dell”impatto globale sull’ambiente nella fase di progettazione definitiva, il mancato confronto tra le alternative, a cominciare dal progetto definitivo Anas del 2000, e la mancanza della Valutazione di incidenza sugli impatti nel Parco regionale della Maremma – dicono gli ambientalisti -. Si chiede ai ministeri competenti di rigettare il Progetto definitivo Sat dei Lotti 4 e 5B del tratto Grosseto sud-Ansedonia, completamento dell”A12. Le associazioni rimangono convinte che l’unica scelta da fare per il completamento del Corridoio tirrenico sia l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’Aurelia: la scelta più economica, più veloce da realizzare e con il mino impatto ambientale per il territorio».