Parte il tiro al piccione in Toscana con il piano approvato dalla Regione che dovrà abbattere 100mila esemplari fino al 2018. I piccioni sono troppi e arrecano danni all’agricoltura per questo va ridotto il loro numero. Un dato, quello degli abbattimenti, doppio rispetto a quanto registrato dal 2010 a oggi.
Le motivazioni Nel documento della Regione si legge che i piccioni hanno uno «scarso valore biologico» e che c’è una grande domanda «da parte del mondo agricolo di contenere le popolazioni presenti che causano danni notevoli alle produzioni o addirittura impediscono la semina di ampi territori». Il piccione viene considerato soprattutto il principale nemico delle semine, sia per quelle invernali dei cereali che per le foraggiere di primavera. Un animale ‘pericoloso’ anche durante il periodo della raccolta. Insomma, gli uccelli piumati sono considerati un vero e proprio flagello. Così, se fra il 2010 e il 2015 in Toscana, sono stati abbattuti circa 200mila piccioni, fra il 2016 e il 2018 la Regione autorizza ad abbatterne il doppio: 300mila nella metà degli anni.