«Il ministro Speranza annuncia che il nuovo governo rimodulerà i ticket sanitari in base al reddito. Siamo ben contenti di questa decisione, e volentieri metteremo a disposizione del ministro la pluriennale esperienza della Toscana, che ormai da otto anni ha rimodulato la quota aggiuntiva, il cosiddetto superticket, in base alle fasce di reddito». A dirlo l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, accogliendo con favore l’annuncio del Ministro Roberto Speranza, che illustrando in un video su Facebook le decisioni dell’ultimo Consiglio dei ministri ha annunciato anche un riordino della materia dei ticket, con l’introduzione di un criterio di progressività in base al reddito. E ricorda che la Toscana ha già messo in atto questa misura da parecchi anni.
«81% dei toscani esenti dal ticket aggiuntivo» «Di fronte a un provvedimento governativo del 2011 che imponeva il superticket – ricorda l’assessore Saccardi -, la Toscana fece la scelta di graduare il ticket sui farmaci e il ticket aggiuntivo sulla specialstica ambulatoriale in base a quattro fasce di reddito, proporzionate al reddito familiare fiscale o, in alternativa, all’indicatore Isee: da 0 a 36.000 annui (esenti), da 36.000 a 70.000, da 70.000 a 100.000, oltre i 100.000. Questa decisione ha consentito all’81% dei toscani di essere esenti dal ticket aggiuntivo. E anche gli utenti appartenenti alle fasce economiche non esenti dal ticket aggiuntivo pagano ticket più che sostenibili per ricetta, che variano da 37 a 54 euro.La Toscana inoltre – sottolinea l’assessore – è l’unica Regione che permette di avvalersi anche dell’Isee per l’attestazione della fascia economica di appartenenza. Inoltre, dallo scorso 1° aprile, la Toscana ha abolito il contributo di 10 euro per la digitalizzazione, fino a quella data dovuto da tutti gli utenti per le prestazioni specialistiche di diagnostica per immagini: un contributo che ci sembrava ormai anacronistico, per questo abbiamo deciso di abolirlo. Infine – aggiunge – in Toscana sono esenti da ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali i lavoratori disoccupati, in cassa integrazione o in mobilità, e i loro familiari a carico».