E’ attesa per mercoledì 27 maggio, la verità di Cristina Repciuc, la donna rumena di 46 anni frequentata da padre Gratien Alabi tra dicembre 2014 e gennaio 2015 e col quale avrebbe avuto – scrive il Gip Piergiorgio Ponticelli nell’ordinanza di custodia cautelare del religioso – «plurimi rapporti sessuali». la donna dovrà riferire, in sede di incidente probatorio, della presunta minaccia ricevuta da Gratien Alabi – «Stai zitta che ti metto nella lista» – dopo che lei, avendolo riconosciuto in tv e sui giornali come il prete del caso Guerrina, gli aveva chiesto spiegazioni. All’ inizio delle frequentazioni tra i due, infatti, Gratien Alabi non si sarebbe presentato come il religioso indagato nel caso di Guerrina Piscaglia, ma come un professore di nome Giorgio. L’interrogatorio di domani si concentrerà anche sulle dichiarazioni rilasciate da Cristina ai giornalisti del programma Tv “Quarto Grado”. Stando alle parole di Cristina, Gratien le avrebbe detto che Guerrina non c’era più e che quindi doveva smettere di parlarne. Sempre a Cristina, Gratien Alabi avrebbe detto «di essersi innamorato di una donna, che era stata messa incinta da lui, che però non voleva il bambino. Quella donna – le avrebbe raccontato – gli aveva anche portato via un sacco di soldi». Proprio in questo frangente Gratien Alabi le avrebbe specificato «ora quella donna non c’è più». Gratien potrebbe aver parlato di Guerrina a Cristina? È forse Guerrina la donna incinta di cui avrebbe parlato il religioso? Questo ancora non si sa, ma una cosa è certa: il religioso rinchiuso nel carcere di Arezzo dallo scorso 23 aprile con l’accusa di omicidio, occultamento e distruzione del cadavere di Guerrina Piscaglia, domani uscirà per la prima volta dal carcere per parteciperà all’incidente probatorio di Cristina, accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Luca Fanfani. Insieme a loro ci saranno anche il marito di Guerrina, Mirco Alessandrini e l’avvocato Francesca Faggiotto, legale dell’uomo e delle famiglie Piscaglia e Alessandrini.
Processo con rito immediato per Gratien Alabi? Stando alle indiscrezioni, la Procura di Arezzo starebbe valutando l’ipotesi di chiedere il processo con rito immediato – cioè senza udienza preliminare – sulla base degli elementi raccolti, in tempi velocissimi, addirittura con inizio previsto prima della fine del 2015. Se così fosse, Gratien Alabi dovrebbe scegliere tra la Corte d’Assise (con giudici popolari e audizione di testimoni nel dibattimento) o il rito abbreviato, che in caso di condanna gli ridurrebbe di un terzo la pena.