«Le opere, le tele e le tavole che la chiesa di Sant’Agostino ospitava sono tutte salve. Non hanno riportato danni dovuti al crollo». A dirlo è la storica dell’arte Luisa Caporossi della Soprintendenza in merito al cedimento di lunedì scorso di quaranta metri quadrati del tetto dell’antica chiesa di Sant’Agostino, in pieno centro a Castiglion Fiorentino.
La “Probatica Piscina” salvata dal restauro Realizzata nel 1333 su un precedente edificio del XIII secolo, la Chiesa di Sant’Agostino fu ristrutturata e rialzata già a fine ‘500. Oggi presenta una semplice facciata che, una volta, era insolitamente interamente affrescata. La chiesa conservava al suo interno due dipinti interessanti, il secentesco la Vergine in gloria tra i Santi Nicola ed Antonio attribuito al Paladino e la Probatica piscina di Giovan Battista Paggi (fine XVI secolo). «Il precario stato di conservazione in cui versano molte opere è dovuto a condizioni precedenti al crollo – spiega Caporossi -. Grazie alla collaborazione dei Vigili del fuoco abbiamo catalogato e spostato in tempo record tutte le opere, che hanno trovato ricovero nella Pinacoteca comunale di Castiglion Fiorentino. Gli arredi della chiesa invece, sono momentaneamente ospitati dall’Abbazia di San Paterniano». La preziosa Probatica Piscina di Giovan Battista Paggi, fortunatamente, al momento del crollo era in restauro. Se fosse stata in loco, nel suo solito posto d’onore all’interno del coro, sarebbe stata travolta dal crollo del tetto della Chiesa di sant’Agostino e perduta per sempre.
Le infiltrazioni d’acqua tra le cause del crollo «Abbiamo sentito un boato come un terremoto» aveva raccontato poco dopo il crollo un abitante del centro storico di Castiglion Fiorentino. L’ottava cariata del tetto, vicino alla torre campanaria, è crollata all’interno della basilica trasformando la struttura in una chiesa a cielo aperto. Le cause del cedimento sembrano essere delle infiltrazioni d’acqua, già note alle istituzioni, e sicuramente aggravate dal maltempo di questa estate, la più piovosa dal 1919. «Tutto il tetto versa in gravi condizioni – ha dichiarato il funzionario dei Vigli del fuoco Claudio Burioni, direttore delle operazioni di messa in sicurezza dell’edificio – Stiamo lavorando per capire con precisione quali e quanti danni abbia riportato l’intera struttura. Il sito è attualmente inagibile, e con esso anche il convento attiguo col chiostro, l’atrio e l’orto». Al momento del crollo la chiesa era vuota, non ospitando regolarmente funzioni religiose. La struttura era però aperta al pubblico, giusto qualche mese fa era stata utilizzata dal Rione Cassero per le celebrazioni religiose che precedono il palio. La chiesa di Sant’Agostino occasionalmente aveva ospitato anche concerti ed eventi culturali. Niente opere danneggiate, niente persone ferite. Tutto è bene quel che finisce bene, anche se tutti attendono di sapere quali saranno i tempi entro cui la struttura tornerà agibile e sarà restituita a Castiglion Fiorentino nel suo antico splendore.