Il Testo Unico del Vino sta per sbocciare. La novità più attesa per tutto il settore vitivinicolo senese e italiano aspetta solo l’approvazione definitiva alla Camera dei Deputati. Per questo motivo l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena ha organizzato un convegno sul tema per approfondire e dibattere sulla normativa che mira a “rivoluzionare” la produzione, l’esportazione e la tutela del vino made in Italy. “Vitivinicolo, un grappolo di novità”, questo il titolo dell’incontro che si svolgerà venerdì 15 luglio dalle 10 nella Sala del Consiglio della Provincia di Siena (piazza Duomo, 9). Non solo Testo Unico al centro del dibattito ma anche le più importanti e recenti novità di settore: la dematerializzazione dei registri del vino e le autorizzazioni all’impianto dei vigneti.
Ad illustrare il Testo Unico del vino in ogni dettaglio sarà Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. Ad aprire il convegno sarà il presidente dell’Upa Siena Giuseppe Bicocchi per poi lasciare la parola a Vincenzo Lenucci, direttore Area Economica di Confagricoltura, che illustrerà le aspettative e le preoccupazioni degli imprenditori agricoli. A tracciare un primo bilancio del nuovo regime di autorizzazione all’impianto dei vigneti sarà Gennaro Giliberti, dirigente del settore produzioni agricole, vegetali e zootecniche della Regione Toscana; ad illustrare invece le criticità e le opportunità della dematerializzazione dei registri sarà Giovani Goglia, direttore dell’ Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Firenze.
«Siamo di fronte ad una svolta epocale per il mondo del vino – spiega Gianluca Cavicchioli, direttore di Upa Siena -. Per questo motivo è nostra intenzione essere informati e preparati ai cambiamenti che il Testo Unico apporterà. Le aspettative ci sono, è inutile negarlo, che possa essere una legge in grado di sanare lacune normative e giuridiche che hanno messo a dura prova il settore negli ultimi anni. Semplificazione e razionalizzazione – conclude Cavicchioli – devono essere le parole d’ordine per una produzione che, nella provincia di Siena in particolar modo, non può e non deve sacrificare qualità e sicurezza alimentare».