ROMA Tesorerie dei piccoli Comuni solo a banche che mantengono sportelli nel territorio. Sarebbe questa la proposta di legge cui starebbe lavorando da mesi il Cnel per combattere la cosiddetta “desertificazione” bancaria, e non solo, dei piccoli Comuni.
Negli ultimi anni infatti si assiste a una continua chiusura di filiali bancarie nei centri minori, spesso accompagnata anche da chiusure sdi sportelli postali e altri servizi. Una tendenza che mette a rischio lo stesso diritto alla piena cittadinanza per le popolazioni che vivono nei comuni montani, nei piccoli centri, in aree disagiate, isole minori comprese. Popolazioni composte in gran parte da anziani over 65.
Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (il Cnel che sarebbe stato abolito se non fosse intervenuto il referedum del 2016) presieduto dall’ex ministro Renato Brunetta starebbe dunque lavorando per scrivere una norma che prova a porre un argine a questa tendenza, puntando a “rimettere a gara le tesorerie dei Comuni con una bassa densità abitativa. E le banche che conserveranno lo sportello in quell’area, o lo apriranno, potranno aggiudicarsi la tesoreria”. Lo rivela Il Sole24Ore.
Già nel novembre scorso, il Cnel aveva aprovato un ordine del giorno in questa direzione. In particolare prevedendo la “costituzione di Osservatori regionali sull’attività bancaria, dove attivare un confronto permanente tra tutti i soggetti coinvolti; l’istituzione di classifiche di sostenibilità delle banche correlate alla presenza fisica e/o alla realizzazione di programmi di educazione digitale della clientela; la valutazione di modelli che garantiscano servizi bancari di base presso i Comuni più piccoli, anche mediante la collaborazione tra pubblico e privato; il rafforzamento delle connessioni Internet; la promozione delle opportune interlocuzioni tra le organizzazioni rappresentative della grande distribuzione organizzata e quelle rappresentative del commercio di prossimità, per contrastare il depauperamento della rete dei servizi di vicinato”.
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“L’Ordine del Giorno che il CNEL ha approvato oggi sulla desertificazione dei servizi – affermò in quella occasione il presidente Brunetta – nasce da un’attenzione specifica rivolta al segmento dei servizi bancari. Da lì abbiamo poi ampliato il campo d’osservazione, per abbracciare tutti i servizi. Perché siamo di fronte a una spirale perversa di fenomeni congiunti che portano al depauperamento complessivo dei territori e in particolare delle aree interne e delle zone periferiche. Basti pensare alla distribuzione commerciale, una dimensione così rilevante per le comunità locali, dove si stanno sempre più estinguendo i negozi di prossimità. Questi fenomeni vanno monitorati, ma non basta. Dobbiamo anche trovare le risposte adatte, che inevitabilmente vanno immaginate in un’ottica di comunità e quindi in coerenza con il ruolo dei corpi intermedi”.
Dobbiamo trovare le giuste formule per aggregare le comunità esistenti – spiegò il consigliere Paolo Pirani (Uil) -. Di qui la nostra proposta del ‘patto di comunità’, in cui coinvolgere i Comuni interessati, le associazioni di categoria, gli abitanti e tutti i corpi intermedi. Uno strumento volto a garantire quella qualità dei servizi che consenta alla popolazione di rimanere insediata in un territorio, dotandola di infrastrutture, quali quella telematica, che spesso vengono a mancare. Penso anche alla possibilità di mantenere presso i Comuni un rapporto con le banche mediante la gestione degli uffici di cassa. Penso alle soluzioni di economia cooperativa, per garantire la presenza di tutti gli elementi che costituiscono un vivere civile”.
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