«Nessuno si aspetta che gli istituti bancari non lavorino per fare guadagni, e un Governo tecnico non può non sapere che, con la Tesoreria Unica, Regioni Province e Comuni si troveranno a pagare commissioni salate alle Banche». A dichiararlo è il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, che spiega come «fino ad oggi, grazie agli accordi di tesoreria, gli Enti locali avevano avuto condizioni favorevoli dalle banche. E’ chiaro che questi stessi istituti adesso inizieranno a farci pagare commissioni bancarie salate, per rientrare del danno avuto con la perdita del servizio di tesoreria. Così, oltre al danno di vederci sottratti i nostri soldi dallo Stato per fare cassa, oltre al fatto di vedere completamente annullata l’autonomia di gestione delle risorse attraverso quello che di fatto è un commissariamento, Regioni, Province e Comuni dovranno subire anche la beffa di vedere aumentare le proprie spese. Con i bilanci ridotti al lumicino dai tagli delle finanziarie e il blocco degli investimenti, queste nuove spese andranno ad aggravare ulteriormente le già disastrate condizioni delle casse delle autonomie territoriali».
Il decreto Il decreto sulle liberalizzazioni prevede che, ai fini della tutela dell'unita' economica della Repubblica e del coordinamento della finanza pubblica, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legge (24 gennaio 2012) e fino al 31 dicembre 2014, il regime di tesoreria unica e' sospeso. Nello stesso periodo agli enti e organismi pubblici soggetti al regime di tesoreria unica si applicano le disposizioni di cui all'articolo 1, della legge 29 ottobre 1984, n. 720 e le relative norme amministrative di attuazione che accentrava tutto nelle mani della Banca d’Italia, a cui d’ora in poi dovranno rivolgersi le pubbliche amministrazioni per ogni mandato di pagamento. La norma prevede, secondo le stime dell’esecutivo di Governo, l’afflusso alla tesoreria statale di almeno 8.600 milioni di euro, calcolati quale media delle risorse detenute a fine mese presso il sistema bancario nel periodo gennaio – novembre 2011 da parte di Regioni, province, Comuni , Comunità montane, Unioni di Comuni, enti del comparto sanitario, Università e Dipartimenti universitari. Il relativo versamento alla tesoreria statale si traduce in un miglioramento di pari importo del fabbisogno nell’anno 2012. Finisce così in soffitta per tre anni il sistema di tesoreria mista che riconosceva agli enti la piena disponibilità di quanto incassato a titolo di entrate tributarie ed extratributarie, canoni, indennizzi (ma anche dalla vendita di immobili).