Il Consiglio comunale di Sesto Fiorentino è andato deserto. Questo ha dovuto constatare la presidenza del Consiglio stesso alle 16.23 di ieri pomeriggio quando, dopo la conclusione dell’appello nominale, dei presenti sono risultati nel salone solo 11 componenti su 24. Gli otto consiglieri del Pd che hanno presentato una mozione di sfiducia contro il sindaco Sara Biagiotti, che verrà discussa il prossimo 21 luglio, sono usciti dall’aula insieme a quelli di minoranza, facendo venir meno il numero legale.
La presa di posizione dei ribelli dem “Io ritengo che andiamo dritti fino alla sfiducia perche’ dopo piu’ di un anno di discussione in cui parlare credo che si siano esauriti i margini – ha detto la consigliera del Pd a Sesto Fiorentino Diana Kapo fra le firmatarie della mozione di sfiducia contro il sindaco, Sara Biagiotti -. Abbiamo parlato in direzione di partito, abbiamo parlato in assemblea di partito, abbiamo parlato in Consiglio comunale, nelle commissioni, nelle riunioni abbiamo palesato il nostro disagio ed i problemi politici esistenti in tutte le sedi e in tutti gli organi di partito. Credo che a questo punto ci sia poco da fare e alle minacce non si risponde con le minacce, il nostro e’ un atto concreto». Al centro dello strappo ci sono le questioni infrastrutturali, come la realizzazione dell’inceneritore e l’impatto ambientale che deriverà dalla nuova pista parallela dell’aeroporto di Peretola. «Il nostro non è un gesto di stizza, di rancore o quello che si vuol far passare – ha evidenziato la consigliera dissidente – nella mozione elenchiamo gli atti completamente disattesi nel governo di questa città, atti su cui noi abbiamo puntato dal programma politico a quello che abbiamo portato avanti come politica in questi anni. Per cui, credo che non ci siano alternative».
Rischio commissariamento per Sesto La consigliera ammette che sia stato preso in considerazione il rischio di commissariamento del Comune: «Ne abbiamo parlato con gli altri consiglieri firmatari – ha specificato Diana Kapo -, va anche detto che nelle sedute del Consiglio comunale che si sono alternate in questi mesi, il sindaco ha sempre palesato la posizione che tutto è deciso e che lei poteva intervenire fino ad un certo punto. Da un’altra parte è bene che concordi le sue dichiarazioni col sindaco Nardella, dato che sono piuttosto contrapposte circa lo sviluppo di questi progetti infrastrutturali. Puntiamo anche su questo in un anno da parte del sindaco c’e’ stata un’inattivita’ totale anche dal punto di vista urbanistico».
La risposta del sindaco «Il commissariamento sarebbe devastante per tutta la città, visto il tessuto associativo che c’è che vive di tanti contributi che il Comune distribuisce, proprio per la volontà di stare in mezzo alla gente – ha commentato Sara Biagiotti l’uscita dall’aula degli otto consiglieri di Pd, artefici di una mozione di sfiducia al suo indirizzo, con la quale e’ venuto a mancare il numero legale nella seduta odierna dell’assemblea cittadina -. C’è un tessuto molto ricco, molto forte e sicuramente un anno di commissario sarebbe devastante sia per l’azione politica che verrebbe a mancare, per una serie di azioni che non verrebbero più concretizzate, l’assenza proprio di un rapporto politico all’interno dell’area metropolitana. nella quale vengono fatte tante scelte e prese decisioni». Con l’approvazione, eventuale, della sfiducia (calendarizzata il 21 luglio) e l’arrivo in plancia di comando di un commissario prefettizio «Sesto Fiorentino verrebbe a mancare a quel tavolo, dove c’è una trattativa molto forte – ha concluso Sara Biagiotti – molto intensa, all’interno del quale ogni Comune cerca di portare del suo e di portare a casa dei vantaggi per il proprio territorio e per i propri cittadini. Pertanto non esserci a quel tavolo e mandare un commissario vorrebbe dire, davvero, non avere a cuore la nostra città».