«La Toscana, nel panorama nazionale, è una delle regioni geologicamente più fragili, con ampie porzioni di territorio soggette a rischio idrogeologico, a rischio sismico e non di rado ad entrambi». Parole di Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana che aggiunge: «Siamo primi fra le regioni italiane per numero di sfollati nel 2014, sono stati oltre 2000, e secondi nel periodo dal 1964 al 2013, oltre 67mila con anche 134 morti. Dal punto di vista sismico la situazione non è migliore. Su un totale di 287 comuni 92 sono ad alto rischio, 164 a rischio medio solo 24 sono a basso rischio». Dati ricavati dalla delibera della Giunta della Regione Toscana n.421 del 26 maggio scorso che testimonia come oltre il 30% (32.05% per la precisione)dei comuni si trovi in una situazione di alto rischio sismico.
Poca prevenzione e troppe opere ingegneristiche Uno dei problemi della Toscana «è quello di avere ancora un esiguo numero di edifici pubblici a norma antisismica, una non sufficiente e adeguata prevenzione idrogeologica e aver dato troppo spazio a opere ingegneristiche di difesa a svantaggio di soluzioni di carattere geologico. In Toscana, ancora oggi – continua Fagioli – sembrerebbe mancare, tra gli amministratori pubblici e politici, la reale percezione dei rischi sismici e idrogeologici. E ciò si traduce nel preferire interventi di emergenza, con realizzazione ex post di opere ingegneristiche molto onerose, ad un approccio (con costi molto minori) olistico e preventivo, basato sulla conoscenza professionale, eminentemente geologica, del territorio fisico e delle sue dinamiche naturali. Anche se la Toscana è messa sicuramente molto meglio di altre realtà, come geologi toscani siamo stanchi di dover dire così spesso “se solamente ci aveste chiamato prima”».
I rischi toscani Nella difesa dai terremoti la Toscana è stata la prima regione ad attivarsi sin dal 1997 con il programma Vel (il programma regionale di Valutazione degli Effetti locali nei centri urbani, edifici strategici e rilevanti). È stato analizzato in dettaglio il rischio sismico dei centri abitati più esposti, ma la Toscana è stata una delle prime regioni ad avviare la redazione delle carte di microzonazione sismica. «La Toscana – prosegue la presidente dell’Ordine dei geologi regionale -, anche per il rischio idrogeologico, è ancora lontana dal poter garantire una ragionevole tranquillità a tutti i suoi abitanti. Questo anche in conseguenza di una filosofia di approccio al problema che ha privilegiato la realizzazione di opere di difesa (prevalentemente ingegneristiche) rispetto allo sviluppo di una prevenzione, eminentemente geologica. È una politica miope ».