«Ho scelto Ciro Buonajuto e Ottavia Soncini perchè vorremmo cercare di dire soprattutto a noi stessi che c’è una generazione nuova, che ci mette la faccia e non soltanto la faccia». Così il premier Matteo Renzi aprendo ieri sera i lavori della prima giornata della sesta edizione della stazione Leopolda in corso di svolgimento a Firenze. A precedere l’intervento del presidente del Consiglio, un video che ha riassunto le prime cinque edizioni della kermesse della ‘Leopolda’ con tappetto musicale la canzone di Jovanotti, ‘Terra degli uomini’ e gli interventi dei moderatori della serata, il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto e la vicepresidente dell’assemblea regione dell’Emilia Romagnia, Ottavia Soncini.
«La generazione Leoplda non è solo Roma» «Nel lanciare Ciro Buonajuto, il Pd ha dovuto fare un lavorino un po’ particolare, abbiamo dovuto un po’ imporlo – ha aggiunto Renzi – E’ stata una partita bella tosta. C’è una generazione che è quella della Leopolda che non è solo a Roma o, ma che è anche in dei territori molto difficili, ed anche se non fa notizia perchè l’elezioni in Campania hanno fatto notizia per altre cose, conduce battaglie difficili. Nello steso giorno in cui il Pd si ritrovava, c’è era anche qualche personaggetto come Ciro che ha vinto una sfida bellissima». «Ottavia e Ciro sono emozionati ma lo siamo tutti noi. – ha sottolineato ancora il premier – La Leopolda è una cosa strana. Decidiamo come gestire questi tre giorni che saranno abbastanza pieni ed impegnativi: primo tema di stasera ci raccontiamo cosa abbiamo fatto dalla scorsa Leopolda ad oggi. Il racconto del primo giorno sulle cose fatte bene e quelle fatte così e così. Ciro Buonajuto ad esempio ha combinato una cosa meravigliosa ed è diventato il sindaco di Ercolano».
«Senza la Leopolda non sareia Palazzo Chigi» Poi il premier ha parlato della propria esperienza personale a livello politico-istituzionale. «La Leopolda è un po’ un tornare a casa – ha sottolineato ancora Matteo Renzi – Ho pensato a molte cose quest’anno, dal prendere l’aereo per la finale di tennis fra Roberta Vinci e Flavia Pennetta, alle grandi sfide del G7 e del G20, o dopo gli attentati. Ho pensato spesso a come giustificare certe. Se non ci fosse stata la Leopolda non sarei oggi a Palazzo Chigi. Ma la Leopolda non è soltanto il passato. Non siamo una rimpatriata di reduci, siamo persone che vogliamo cambiare l’Italia». Renzi ha rubato la scena anche agli otto interventi dal palco della serata fra cui sono spiccati il probabile candidato a sindaco di Milano per il Pd, Giuseppe Evelina, il parlamentare Roberto Giachetti o la responsabile del comitato organizzatore di Torino 2006, Evelina Christillin. «C’è chi oggi vuole distruggere ciò che siamo, come possiamo discutere di cosa vogliamo fare prescindendo da questo? Prima di parlare delle proposte e di ciò che faremo dobbiamo vedere cosa sta succedendo nel mondo, c’è una parte del mondo che è sotto attacco – ha detto ancora Matteo Renzi dal palco della Leopolda a Firenze presentando un documentario sul divieto al gioco del calcio imposto in Mali dagli estremisti -. Combattere per i nostri valori significa essere cittadini e non solo consumatori, è questo il vero motivo che ci fa stare insieme – ha aggiunto il premier – Non possiamo rispondere solo con le armi della diplomazia e sul piano militare , l’Italia è un grande paese impegnato sulla diplomazia e sul piano militare, abbiamo donne e uomini che con la divisa combattono per noi in tanti scenari ma di fronte al divieto di giocare a calcio imposto ai bambini noi dobbiamo dare una risposta diversa: la cultura, i valori profondi, sono il motivo per cui ci impegniamo».
Il programma di sabato Oggi giornata inframezzata fra nuovi interventi dal palco e question time che vedranno impegnati ben quattro ministri del governo Renzi. «Tre insegnanti e tre ragazzi che hanno fatto sciopero domani (oggi ndr.) faranno il question time con il ministro Giannini» ha spiegato Renzi che poi ha aggiunto:«I tre-quattro critici dell’economia si facciano vivi perchè si confronteranno con Padoan». Presenti anche nel pomeriggio il ministro Gentiloni ed il ministro Boschi, con quest’ultima al centro di polemiche perchè lo scrittore Roberto Saviano ne ha chiesto le dimissioni per un presunto conflitto di interessi del padre Pier Luigi, legato al salvataggio avvenuto per Banca Etruria da parte dell’esecutivo che ha portato a perdere a molti risparmiatori i propri soldi. All’esterno della Leopolda, sempre nel pomeriggio di oggi, è prevista una manifestazione prima dei lavoratori Ataf e poi dei gruppi politici appartenenti alla sinistra estrema di Firenze ed ad alcuni comitati.
Domenica tra Malagò e conclusioni Domani ultima giornata con l’arrivo anche del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e l’intervento in chiusura di Matteo Renzi che tirerà le somme della tre giorni. A giudicare dalle presenze della prima serata, con una Leopolda non sold out, ci vorrà qualcosa in piu’ per riscaldare un inizio che è stato tutt’altro che scoppiettante, nonostante una serie di filmati che il premier ha inserito durante gli interventi, con attacchi anche per Beppe Grillo, Matteo Salvini e alcuni titoli della stampa secondo lui troppo esagerati nel gettare pessimismo sulla sua azione di governo.