Telco-TSD
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FIRENZE – Si complica ulteriormente la vertenza Telco-TSD, l’azienda del settore telecomunicazioni con sedi in varie regioni italiane, tra cui cinque stabilimenti in Toscana (Campi Bisenzio, Colle Val d’Elsa, Arezzo, Vicopisano, Grosseto).

Nei giorni scorsi la Camera di Commercio di Roma ha respinto la richiesta dell’azienda di attivare le misure di protezione previste nella composizione negoziata della crisi d’impresa. Una decisione che ha peggiorato la già grave condizione economica e gestionale del gruppo.

Nardini: “Azienda senza liquidità, stipendi non pagati”

“La situazione è ormai insostenibile – ha dichiarato l’assessora al lavoro della Regione Toscana, Alessandra Nardini – Telco afferma di non avere liquidità sufficiente per onorare i pagamenti a fornitori e soprattutto per gli stipendi maturati e non ancora versati ai dipendenti”.

Nardini ha partecipato ieri al tavolo nazionale di crisi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), insieme al coordinatore ministeriale Giampietro Castano, ai sindacati e ai vertici aziendali.

Senza protezione, salta la tenuta finanziaria

Con la mancata attivazione delle misure di protezione, recuperare liquidità per l’azienda diventa ancora più difficile. “E senza risorse – ha spiegato Nardini – è impossibile pagare i debiti e gli arretrati ai lavoratori, che si stanno progressivamente riducendo”.

Crollo occupazionale e dimissioni a catena

Negli ultimi mesi, il personale di Telco è passato da 700 a circa 330 addetti a livello nazionale. Solo nelle ultime due settimane, si contano 50 ulteriori dimissioni. A ciò si aggiunge una continua uscita di dirigenti e consulenti, segno di un quadro gestionale in crisi.

“Fibercop grande assente. A rischio la rete digitale del Paese”

Nel suo intervento, Nardini ha sottolineato come l’assenza di Fibercop, principale committente di Telco, all’ultima riunione al Ministero, rappresenti un fatto “grave e pesante”.

“Fibercop deve assumersi le proprie responsabilità. È coinvolta direttamente nella realizzazione delle reti digitali, un’infrastruttura strategica nazionale, e il suo disimpegno rischia di portare a una frammentazione degli appalti, senza garanzie su continuità produttiva, tutela occupazionale e diritti dei lavoratori”, ha concluso l’assessora.

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