Il teatro contemporaneo della compagnia Il mulino di Amleto è protagonista a Montepulciano sabato 25 gennaio (ore 21.15) con “Platonov – un modo come un altro per dire che la felicità è altrove”. Il palcoscenico del Teatro Poliziano ospita un’interpretazione innovativa e sorprendente dell’opera di Anton Čechov. L’autore aveva 21 anni quando scrisse questo testo rimasto incompleto, ma affollato di personaggi e tematiche. Con un’azione particolarmente intensa, Čechov voleva raccontare la profondità della vita, attraverso scene, dialoghi e personaggi che cercano il senso più autentico della società, degli amori e delle esistenze.
I manoscritti originali, nascosti dalla sorella del drammaturgo russo durante i tumulti della Rivoluzione, furono ritrovati da studenti sovietici nel 1920. È incentrata su quelle pagine la messinscena guidata dalla regia di Marco Lorenzi che, con il suo linguaggio sempre ispirato, adegua «quest’opera non finita per esseri umani non finiti, incerti», come ha dichiarato. Nell’intento del regista, la scena teatrale rappresenta la tenuta di campagna dove si svolge la trama. Gli attori devono muoversi vicino agli spettatori perché ognuno possa sentirsi in sintonia con Platonov, il ventisettenne maestro elementare, sposato, ma affascinante seduttore. Sono infatti innamorate di lui la proprietaria terriera Anna Petrovna, la giovane Sofja che è moglie del figliastro di Anna e una delle colleghe insegnanti. Platonov è un personaggio cinico che vuole dimostrarsi sempre brillante; sa che il mondo in cui vive è spesso mediocre, ma sa anche di essere parte integrante di quel mondo. Proprio per questo si sente inadeguato per le sue quattro donne e cede all’alcolismo, per poi giungere a un finale drammatico. Insieme al protagonista Michele Sinisi, portano sulla ribalta tutta la loro energia comunicativa Stefano Braschi, Roberta Calia, Yuri D’Agostino, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Rebecca Rossetti, Angelo Maria Tronca.