Cambia dal prossimo anno accademico il sistema delle tasse universitarie a Firenze: esenti gli studenti sotto i 15mila euro di Isee, vengono introdotte un’agevolazione dal 10% al 4% (cala al crescere dell’Isee) sul contributo per gli studenti che conseguono un tetto minimo di crediti (attivi), e una sovrattassa dal 5% al 15% per gli studenti oltre i 50mila euro di Isee e fuori corso da oltre un anno (non regolari).

Proteggere le categorie meno abbienti «Abbiamo operato per proteggere le categorie meno abbienti, facendo valere il principio della capacità contributiva», ha affermato il rettore Luigi Dei, secondo cui la tassa media di mille euro «è fra le più basse d’Italia». Rispetto allo scorso anno accademico, per gli studenti della fascia fino a 30mila euro ci saranno importi inferiori per i regolari e attivi, e uguali per i non attivi; per chi supera tale soglia, ci saranno aumenti progressivi, recuperabili però in parte per gli studenti regolari e attivi. «Regolarità e produttività devono valere per tutti», ha evidenziato Dei, secondo cui col nuovo sistema «in una logica di diritto allo studio, andiamo a tutelare massimamente i redditi più bassi. E se vogliamo tutelare i redditi più bassi, qualcuno deve pagare di più».

Le nuove materie Novità anche in termini di materie da studiare all’Università di Firenze. Due nuovi corsi di laurea magistrale dal prossimo anno accademico: uno in Geoengineering e uno in Biotecnologie per la gestione ambientale e l’agricoltura sostenibile. La Laurea magistrale in Geoengineering è un corso in lingua inglese volto alla preparazione di tecnici specialisti nelle attività di monitoraggio, gestione e progettazione di sistemi e opere perla tutela del territorio e la riduzione del rischio geo-idrologico, attivato nell’ambito della Cattedra Unesco istituita nel 2016 presso l’Ateneo fiorentino. Le competenze offerte dal corso di Bio-Emsa riguardano invece lo sviluppo della produzione agraria tenendo conto dei cambiamenti climatici secondo principi ecosostenibili, l’uso delle biotecnologie nei processi di coltivazione a partire da prodotti di scarto, la gestione degli allevamenti di bestiame cercando di ridurre le emissioni all’origine dell’effetto serra, lo sfruttamento dei residui di biomasse.