Un bilancio 2012 all’insegna dell’equità, senza aumentare nessun tributo locale e mantenendo tutti i servizi e le azioni già avviate. E’ stato approvato in Consiglio Comunale di martedì 20 dicembre il documento economico programmatico per l’anno alle porte.

«Non è stato per niente facile – ha sottolineato il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi -. Nel 2012, infatti, si materializza la peggiore stangata di tutti i tempi ai danni dei Comuni e, più in generale, del sistema degli enti locali. Le quattro manovre emanate dal Governo Berlusconi, dal Luglio 2010 al Settembre 2011, produrranno nel prossimo anno un taglio del 49,4% delle risorse erogate dallo Stato ai Comuni. Ed ora, proprio in questi ultimi giorni, si è andata aggiungendo una quinta manovra emanata dal Governo Monti che taglia ai Comuni ulteriori 1,5 miliardi di euro. Anche la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa non produrrà niente di buono per i Comuni in quanto, gran parte del gettito, dovrà andare allo Stato. Per San Gimignano i tagli sono pari a 800mila euro senza considerare la quinta manovra ora al vaglio del Parlamento per cui si prevede un ulteriore taglio di circa 270mila euro.  Accanto a questo i Comuni stanno subendo una riduzione media del 70% del gettito derivante dall’attività edilizia privata senza considerare l’azzeramento dei contributi privati, come quelli erogati per molti anni dalla Fondazione Mps cui va il merito per quanto ha fatto per i nostri territori, ed il forte ridimensionamento dei sostegni erogati dalla Regione e dalla Provincia, anch’esse colpite in modo pesante dai tagli governativi. Per completare questo quadro così drammatico – ha proseguito il sindaco Bassi -, ai Comuni sono richieste maggiori risorse per i Servizi Sociali ed Assistenziali per fronteggiare il progressivo impoverimento di diverse famiglie, anche nella nostra zona. Una “legnata” così forte non si era mai vista e ciò ha costretto la nostra amministrazione comunale a dover decidere una strada, fra tre, tutte molto dolorose. La prima sarebbe potuta essere un ampio taglio dell’attività pubblica con la fine di molte iniziative sociali, culturali e di attrazione (per esempio gli spettacoli estivi) molto apprezzate, con la chiusura dell’Ufficio Turistico, con l’azzeramento dei contributi alle associazioni e quindi con un consistente decadimento di San Gimignano ed anche della sua immagine turistica. L’altra sarebbe potuta essere l’introduzione dell’addizionale Irpef comunale alla massima aliquota per tutti i cittadini e per le imprese residenti, rinunciando così a quel primato, costruito negli anni, che ci vede far parte di quel “club esclusivo” dei Comuni (il 2% in Italia) senza addizionale Irpef per i propri cittadini. La terza strada è stata quella che abbiamo scelto cioè  introdurre l’Imposta di soggiorno (istituita dal Governo Berlusconi proprio come forma di “indennizzo” per i Comuni), dopo aver valutato i dati positivi degli ultimi anni che hanno visto crescere in modo significativo il movimento turistico verso San Gimignano. Una scelta che, con sofferenza ma anche con senso di responsabilità verso l’intera comunità, il Consiglio Comunale si è assunto l’onere di compiere, dopo un lungo e costruttivo confronto ed approfondimento svolto con tutte le categorie economiche e con i rappresentanti delle strutture ricettive».

Il gettito previsto dall’imposta di soggiorno (600mila euro), sommato ad una serie di tagli di spesa pubblica pari a 260mila euro, è stato dunque possibile garantire ai sangimignanesi anche per il 2012 gli stessi servizi, la stessa bassa tassazione, la medesima attenzione per le esigenze della comunità, ed in particolare per le persone più a disagio, e programmare un Piano di opere pubbliche di oltre 2 milioni di euro.