tartaruga-verdeUn rarissimo esemplare di tartaruga verde è stato ritrovato spiaggiato sul litorale di a Lido di Camaiore. La testuggine era morta da alcuni giorni. A renderlo noto una nota dell’Arpat, l’Agenzia per la protezione ambientale della Toscana. La segnalazione, effettuata ad Arpat è arrivata dalla Capitaneria di Porto. Questa tartaruga, Chelonia mydas il nome scientifico, si differenzia dalla molto più comune Caretta caretta per alcuni particolari inconfondibili: il colore più scuro del carapace (verde o marrone), la forma ovale e più allungata del carapace (anziché cuoriforme), la testa più piccola ed allungata e la presenza di 4 placche dorsali laterali sul carapace anziché cinque.

Il sesto ritrovamento Grazie all’attività, prima dell’ex Acquario Comunale Cestoni di Livorno, poi del Centro Studi Cetacei e, più recentemente, dell’Osservatorio cetacei della Regione Toscana e del suo organo tecnico Arpat, dal 1990 ad oggi vengono monitorati gli spiaggiamenti e catture accidentali di tartarughe marine in Toscana. Quello di Lido di Camaiore è solo il sesto episodio che riguarda esemplari di tartaruga verde che, nel Mar Mediterraneo, si riproduce esclusivamente lungo le coste di Turchia, Cipro e Israele ed è considerata estremamente rara alle latitudini del litorale toscano.

Gli studi «La prima segnalazione di questa specie in Toscana risale al 1997, quando un esemplare fu catturato accidentalmente nelle acque delle Secche della Meloria, a Livorno, da un palamito – spiega la nota diffusa da Arpat -. L’esemplare, ancora vivo, fu liberato a novembre dello stesso anno dopo un periodo di ospedalizzazione ed osservazione all’ex Acquario Comunale di Livorno. Dopo questo eccezionale ritrovamento sono stati registrati 4 esemplari morti nel periodo 2001-2004. Da allora, fino ad oggi, non si erano più avuto segnalazioni e ritrovamenti di questa specie. L’esemplare ritrovato in Versilia, morto da alcuni giorni, è una tartaruga di circa 15 kg di peso e una lunghezza totale di 65 cm. L’animale è stato recuperato per finalità di studio e di ricerca scientifica. L’istituto zooprofilattico di Pisa effettuerà una necroscopia completa per la ricerca di eventuali cause di morte e per effettuare indagini batteriologiche, virologiche e parassitologiche. L’Università di Siena, effettueràanalisi ecotossicologiche, mentre il Settore mare di Arpat eseguirà indagini sul contenuto stomacale per la determinazione della dieta di questa specie. Insieme all’Universita’ di Siena, inoltre, verranno ricercate ed analizzati eventuali detriti marini ingeriti (soprattutto plastiche), come da protocollo Ispra, nell’ambito delle attività di monitoraggio previste dalla direttiva quadrom sulla strategia dell’ambiente marino».