AAA clienti cercasi. Potrebbe essere questo il nuovo spot di un’ipotetica campagna pubblicitaria del Tar della Toscana che, dopo il vertiginoso aumento del contributo unificato, ha visto un calo di circa il 15% dei ricorsi presentati. A lanciare l’allarme il presidente Paolo Buonvino nella relazione di apertura dell’anno giudiziario 2013. «L'aumento dell'importo del contributo unificato ha cominciato a incidere marcatamente sul numero dei ricorsi presentati al Tar della Toscana e rischia quindi di causare una sostanziale attenuazione del principio di legalità» – ha detto.
I ricorsi in calo Secondo i dati ufficiali, infatti, I ricorsi pervenuti al Tar ancora pendenti sono scesi dai 9.266 di fine 2011 agli attuali 8.294. I ricorsi definiti sono stati in tutto 3.114: fra questi, sono stati 1.568 i decreti presidenziali decisori, comprensivi di 902 decreti di perenzione. In 463 casi è stato manifestato il permanere dell'interesse al ricorso malgrado la pubblicazione di decreti di perenzione quinquennale: ciò porta il totale dei ricorsi pendenti prossimo alle 8.800 unità, con un abbattimento del 20% circa nell'ultimo biennio. Fra le varie tipologie prese in esame, cala del 7% il numero dei nuovi ricorsi in materia di edilizia (590) e del 9% in materia di urbanistica (9%): questi due settori insieme rappresentano la quota più alta di ricorsi pendenti (4.415) Crescono invece i ricorsi in materia di pubblico impiego (da 151 a 275).
Gli aumenti della legge di stabilità 2013 L'aumento del contributo va ad affiancarsi del resto al particolare momento di grave crisi economica. «E' un costo molto elevato per quanto riguarda le imprese», – ha aggiunto Buonvino – riferendosi soprattutto ai ricorsi legati a gare d'appalto: un aggravio «tale da rendere non più conveniente il ricorso alla giustizia amministrativa anche perché se al costo del ricorso iniziale bisogna aggiungere i costi dell'impugnativa e dell'appello, il contributo si moltiplica». Questi aumenti, decisi per sostenere i costi dell'assunzione di nuovi magistrati e per l'incentivazione del personale amministrativo potrebbero produrre una contrazione del contenzioso, potendo costituire, di fatto, una sorta di insormontabile remora, di natura economica, per l'accesso alla giustizia amministrativa.
Gli aumenti della legge di stabilità 2013 Sanzione pari al contributo unificato versato in caso di impugnazione dichiarata infondata, inammissibile o improcedibile, anche per le impugnazioni incidentali. Nei procedimenti amministrativi: aumento da 1500 a 1800 euro, aumento della metà per tutti i giudizi di impugnazione sulle spese di giustizia. Aumento da 600 a 650 euro per i ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica e per i casi non previsti da specifiche disposizioni. Introduzione di 3 scaglioni per i provvedimenti riguardanti appalti e lavori pubblici e delle autorità indipendenti (€ 2000 per cause di valore fino a 200.000 euro, € 4000 per cause di valore compreso tra 200.000 ed 1 milione di euro, ed € 6000 per cause di valore oltre il milione di euro).
Il ridotto numero di magistrati Ma se il contributo unificato è aumentato e i numeri dei ricorsi sono in calo c’è un altro fattore che rischia di influenzare in modo negativo la conclusione dei procedimenti. Secondo Buonvino i«l ridotto numero di magistrati e di personale ostacola lo sforzo della Giustizia amministrativa nel garantire tempi più celeri». «La riduzione dell'arretrato – ha detto – accompagnata anche dalla contrazione del nuovo contenzioso, ha consentito e consentirà di razionalizzare meglio il lavoro e di utilizzare nel modo più opportuno le limitate risorse disponibili». L'organico previsto per Firenze è di 14 magistrati, contro i 10 effettivamente presenti: a pieno organico «si tratterebbe di risolvere 500-600 ricorsi in più all'anno». Se nel 2010 con 12 magistrati in forza la produzione di sentenze di merito è stata, complessivamente, di 1.393 unità, nel 2011, con 11 magistrati, essa è stata pari a 1.150 unità, oltre a circa 400 sentenze in forma semplificata. Nel 2012, pur con soli 10 magistrato, è stato comunque possibile con notevole sforzo pervenire alla pubblicazione di 1.401 sentenze definitive e 375 sentenze in forma semplificata.