Va sempre a finire nello stesso modo.
E’ bastato un mese e mezzo pieno di turisti in Toscana, soprattutto stranieri, per far partire la sarabanda dei bollettini di vittoria e dei commenti entusiasti. E, non a caso, ad usare i toni più trionfalistici sono proprio coloro – nel settore pubblico come in quello privato – che per attirare ed accogliere turisti non hanno fatto assolutamente nulla e si sentono quindi “furbi” a far valere la loro scelta: è inutile fare qualcosa, e spendere soldi in questo settore, tanto i turisti in Toscana arrivano lo stesso.
Questo trionfalismo che si tiene fuori da ogni analisi, non serve assolutamente a nulla. Perché di turisti, a luglio come ad agosto, ne sono arrivati davvero tanti: treni pieni di persone e famiglie con enormi valigie, ad ogni rotonda un’auto straniera incerta sulla direzione da prendere, parcheggi urbani con auto dalle targhe imprevedibili, lingue e accenti di ogni tipo nelle città d’arte come al mare. E di questo non posso che esserne contento.
Ma si tratta poi di capire i motivi veri di questo “tutto esaurito” e la capacità di portarlo oltre i due mesi di piena estate, non certo sufficienti a tenere in vita il settore.
Se quest’anno il sole è stato “feroce” per settimane, è ovvio che in tanti sono andati al mare, certamente di più di quanti non lo abbiamo fatto nel luglio, freddo e piovoso, del 2014. Se le temperature rimangono fisse oltre i 35 gradi, è naturale che siano parecchi quelli che decidono di cercare il fresco in montagna, magari gli stessi che lo scorso anno erano rimasti in città con il maglioncino e il riscaldamento acceso in auto anche ad agosto (ve lo ricordate?).
Tutto questo fa senz’altro un gran bene agli operatori della costa toscana, dell’Abetone o dell’Amiata, ma quello che il trionfalisti vogliono nascondere (talvolta in buona fede, più spesso scientemente) è che l’aumento dei turisti è stato dettato anche da fattori casuali, e non da un miglioramento dei servizi, un’innovazione nell’offerta, una promozione più mirata o seri investimenti sull’accoglienza.
Poiché anche quest’anno il turismo sta crescendo a livello mondiale del 4% (e realisticamente lo farà fino al 2030), è probabile – anche qui per cause tutte esterne – che il numero di stranieri in Toscana ed in Italia continueranno a crescere anche senza fare nulla. Ma chi lavora seriamente su queste cose, si guarda bene da “sparare” dati positivi e parole trionfali, perché conosce la fatica e la difficoltà che ci sono per portare a casa un risultato e quanto basti poco, talvolta un attentato anche a migliaia di chilometri di distanza, per vederlo sfumare.
Sarebbe dunque il momento per passare dal trionfalismo inutile al lavoro serio. Ovvero:cogliere l’opportunità di un’estate così piena di turisti per lavorare adesso – pancia a terra – per avere tanti turisti in Toscana ed albergatori, ristoratori e guide turistiche con il sorriso anche a novembre, dicembre e gennaio…