«Un dibattito che va lasciato alle autonomie locali. E solo alla fine, se non sfrutteranno questa opportunità, sarà la legge dello Stato per mano del Governo a ridefinire le zone e le circoscrizioni provinciali». Così il ministro per la pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi sul caos scatenato dal decreto che riordina le province italiane (leggi).

Dalla Toscana nessuna proposta formale Un dibattito che per il ministro «in alcune zone sta incontrando resistenze campanilistiche», mentre «gran parte della nazione ha accolto il riordino come una sfida per migliorare i servizi ai cittadini». In merito alla Toscana, dove il dibattito è infuocato tra presidenti di provincia che difendono strenuamente  e «con i forconi» i loro territori (leggi) e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che nelle scorse settimane ha proposto la suddivisione in tre macroaree (leggi), il ministro afferma «di non aver ancora ricevuto una proposta formale dalla Toscana, il dibattito è ancora al livello delle autonomie locali». Con un apprezzamento per il Governatore: «E’ un bene muoversi in questo spirito come sta facendo il presidente Rossi».

L’iter Il riordino delle province è «una riorganizzazione di tipo ordinamentale che servirà a riorganizzare la presenza dello Stato sul territorio – continua Patroni Griffi – tra settembre e ottobre arriveranno le proposte dei Cal e delle Regioni e spero che siano ispirate dai territori. Qualora non arrivassero proposte o persistessero disaccordi  – conclude il ministro – sarà il Governo ad intervenire».
 
In Toscana insediata Commissione su ipotesi riordino Si e' insediata questa mattina la commissione congiunta Consiglio regionale e Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) che, secondo quanto si legge in una nota, dovrà presentare una propria ipotesi di riordino delle Province in Toscana. Sotto la presidenza di Alberto Monaci (presidente dell'Assemblea toscana) la commissione e' composta da Marco Filippeschi (presidente Cal e sindaco di Pisa), i capigruppo in Consiglio regionale, i rappresentanti del Consiglio delle autonomie e l'assessore Riccardo Nencini, delegato dal presidente della Regione Enrico Rossi. Entro il 2 ottobre, prosegue la nota, il Cal deve deliberare la propria ipotesi di riordino delle Province e la commissione congiunta dovrà perciò' concludere i propri lavori in tempo utile rispetto a questa scadenza, fornendo al Consiglio delle autonomie un documento di indirizzo. Entro il 3 ottobre il Cal dovrà inviare alla Regione l'ipotesi di riordino e in ogni caso la Regione, al piu' tardi entro il 24 ottobre, e' chiamata a trasmettere al Governo una deliberazione contenente le proposte formulate in merito.