giacomo giannarelliSi insedieranno oggi a Palazzo Panciatichi a Firenze ufficialmente per prendere contatti con i dirigenti che per il consiglio regionale si occupano del personale e delle spese ma la decisione è già stata presa: il gruppo di appartenenti al Movimento cinque stelle eletti al prossimo consiglio regionale della Toscana si tagliano lo stipendio. La decisione è stata comunicata nelle scorse ore dal candidato governatore del M5S Giacomo Giannarelli, ex candidato governatore della lista pentastellata. Ancora prima della proclamazione degli eletti, ancora prima della convocazione del primo consiglio, il Movimento Cinque stelle tiene fede all’impegno assunto in campagna elettorale e si taglia lo stipendio.

La  presa di posizione «La rinuncia ai privilegi della politica è stata la condizione per candidarsi alle regionali- ha spiegato Giannarelli -. Quindi, ora che siamo stati eletti dobbiamo mantenere le promesse fatte a chi ci ha votato». Sono cinque i candidati del M5s eletti per il prossimo consiglio regionale che da una cifra di undicimila euro, hanno annunciato che ne percepiranno cinquemila lorde: Andrea Quartini (Firenze 1), Enrico Cantone (Livorno); Gabriele Bianchi (Lucca); Irene Galletti (Pisa) e Giacomo Giannarelli. «Nessuno di noi si è lamentato per questo e non avrebbe potuto lamentarsi visto che al momento di accettare la candidatura ha sottoscritto un documento con il movimento nazionale nel quale si è impegnato ad auto-ridursi l’indennità – ha spiegato Giannarelli -. Proprio come hanno fatto i parlamentari. Appena inizierà la legislatura ci batteremo anche per avere una rendicontazione puntuale, dettagliata e non forfettaria dei rimborsi spese. Vogliamo che diventi obbligatorio rimborsare la benzina, il telepass o il treno per andare in consiglio regionale, per gli impegni istituzionali con gli scontrini alla mano».

M5S in Consiglio regionale «Non riscuoteremo neanche i gettoni di presenza per le sedute delle commissioni – ha concluso Giannarelli -. Niente di niente: 5mila euro è uno stipendio più che dignitoso. Con i soldi che ci spettano e che non percepiremo creeremo un fondo da utilizzare o per l’edilizia scolastica o per le piccole e medie imprese. A decidere sarà la rete: chiederemo agli iscritti e simpatizzanti del movimento toscano di esprimersi. Se la costituzione del fondo, però, non fosse possibile, allora chiederemo che i fondi risparmiati tornino nel bilancio regionale. Così saremo sicuri che per l’80% verranno utilizzati per la sanità e per il 20% per altre spese pubbliche. L’importante è che i nostri fondi restino tracciabili».