«Ci siamo visti ieri, stesso giorno in cui abbiamo avuto il confronto col Governo e il Premier Matteo Renzi, con tutti i sindaci delle 14 Città metropolitane, andremo avanti sulla strada intrapresa, mi auguro che si troverà un punto di equilibrio anche dal punto di vista della responsabilità delle grandi Città metropolitane, che prendono l’eredità delle Province, consapevoli di dover dare una grande spinta a tutta l’Italia, consapevoli del fatto che nelle Città metropolitane c’è la più alta concentrazione di grandi imprese e di innovazione per cui possiamo essere davvero il motore dell’Italia, e infine consapevoli che se c’è da fare sacrifici siamo tutti pronti a farli». Così il sindaco di Firenze Dario Nardella parlando a margine della firma di un protocollo di intesa sulla conferenza dei servizi fra Palazzo Vecchio e la Regione Toscana. «Io ho sempre detto fin dall’inizio, e nessuno può metterlo in discussione anche se ci hanno provato in tutti i modi, che se Roma chiama Firenze risponde, se c’è da condividere un progetto di risanamento del Paese è giusto che ciascuno faccia la propria parte, ma nel fare la propria parte, visto che le Città metropolitane sono 14, è altrettanto giusto che questi sacrifici siano ripartiti nel modo più equo possibile.- ha aggiunto Nardella – Io difendo le mie comunità, i fiorentini, e insieme agli altri 41 sindaci difendiamo il nostro territorio, se ci sono delle cose che non ci convincono lo diciamo con grande serenità, senza attaccare nessuno, col sorriso».
Opportunità e non problema «Non abbiamo già pensato a dove operare i tagli facciamo intanto un passo alla volta. Vediamo intanto come chiudiamo la partita che si è riaperta sulla suddivisione dei tagli, dopodiché ci mettiamo al lavoro sui numeri. Abbiamo già dei dati certi e i cittadini lo sanno: le Città metropolitane saranno molto più magre delle vecchie Province, altrimenti non sarebbe servito a nulla fare la riforma, avremo il 30% di personale in meno che sarà riassorbito dalla Regione. Avremo meno competenze, più strategiche: tra l’altro proprio l’accordo che firmiamo stamani rappresenta qualcosa di molto nuovo, ovvero che la Città metropolitana è un ente si occupa prima di tutto delle grandi infrastrutture, della viabilità, dell’attrazione di investimenti stranieri per prodrre più posti di lavoro, della promozione economica del territorio, e questo lo fa in grande collaborazione con la Regione. La Città metropolitana non deve essere un problema per i nostri cittadini, ma deve essere un’opportunità». Anche il presidente della Enrico Rossi ha parlato dei tagli arrivati dal Def che si è abbattuto sulla Regione Toscana. «La legge di stabilità si è abbattuta sulla Regione Toscana con un taglio complessivo che supera i 400 milioni, va verso i 450 milioni che quindi colpisce tutte le attività.- ha sottolineato il governatore Rossi – Colpisce, quindi, anche la sanità per la quale abbiamo previsto interventi di riforma e altro. Io credo che ho visto svuotarsi in questi anni le funzioni di direzione e di alta direzione dei ministeri, ma non ho visto diminuire il personale. Noi in Regione Toscana stiamo adottando la pre-Fornero che consente i pensionamenti di circa il 10% dei nostri dipendenti, perché pensiamo che ci si debba alleggerire. Mi domando se un’iniziativa del genere la si fa anche nei Ministeri. Me lo domando, ma non l’ho letto. Seconda cosa, mi chiedo che senso abbia anche dopo la riforma istituzionale mantenere le Regioni a statuto autonomo, verso le quali sono indirizzati dei flussi finanziari che forse si dovrebbero riequilibrare. Mi pare che non esista più una questione giuliana, che spinse De Gasperi a riconoscere quel particolare statuto, che continuiamo ancora oggi a pagare nè francamente mi sembra che esista una questione di autonomismo siciliano, che spinse allora a riconoscere la partecipazione del presidente della Regione Sicilia alle sedute del Consiglio dei Ministri. E’ un altro grande tema, riequiparare su questo i finanziamenti consentirebbe da un lato di trovare risorse, da un altro per Regioni virtuose come la Toscana di avere magari qualche risorsa in più che di questo tempo non guasta».