«Letteralmente infuriati». Si definiscono così i nove presidenti di Regione che, a causa della decisione di Trenitalia di sopprimere 12 treni interregionali intercity hanno preso carta e penna e scritto al presidente del Consiglio dei ministri Enrico letta. Si tratta di una decisone condivisa da Regione Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria e Campania interessati dalla proposta di riordino dell’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano. Una contrarietà, quella delle Regioni, espressa anche ai ministri Saccomanni e Lupi. «Con sempre maggior insistenza – si spiega nella lettera inviata – ci giungono segnali sulla definitiva soppressione di ogni ormai residuo servizio intercity sulla linea dorsale che collega capoluoghi ed importanti centri di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Campania. Il danno che ne deriverebbe per i cittadini delle nostre regioni, e per i pendolari in particolare, sarebbe di assoluta gravità. Chiediamo di dissipare ogni dubbio sul mantenimento del servizio e comunque di convocare un incontro con la presenza dei vertici Trenitalia».
L'incontro Il presidente Rossi e l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli questa mattina a Roma hanno incontrato il ministro Lupi e da lui hanno avuto rassicurazioni sulla sua volontà di affrontare al più presto la questione. «Non è accettabile – ha spiegato dopo la riunione l'assessore Ceccarelli – ed è del tutto contraddittorio che da un lato si emani un decreto per fare sconti agli operatori dell'alta velocità, che genereranno minori introiti per 70 milioni a Rete ferroviaria Italiana e risparmi per 50 e 20 milioni a Trenitalia ed al gestore privato, mentre dall'altro lato si procede al taglio di servizi essenziali ed irrinunciabili per i cittadini».