La difficile situazione economica di quest’ultimo periodo ha gettato la Swisel di Sovicille in una profonda crisi che ha portato alla messa in cassa integrazione dei 28 dipendenti
L’azienda – Nata nel 1974, inizialmente l’azienda produceva componenti per l’industria bellica, negli anni 80 subì una riconversione produttiva a favore del settore del sostegno alle situazioni di crisi, avviando una produzione di Shelter, ospedali da campo, il cui principale referente sul mercato italiano era la Protezione civile.
Storia della crisi – I tempi di crisi alla Swisel non sono certo una novità, negli anni ’80 poteva contare su 120 dipendenti che si sono via via ridotti agli attuali 28. Quest’ultima ondata di crisi, iniziata circa un anno fa, ha portato a 9 mesi di cassa integrazione. I primi di settembre, su richiesta delle organizzazioni sindacali, della Rsu e dell’azienda stessa, è stato convocato un tavolo istituzionale per valutare quali interventi l’azienda dovesse mettere in capo per affrontare questo periodo.
Prospettive per il futuro – Quello che lamentano gli operai che nei giorni scorsi si sono incontrati con il sindaco di Sovicille Masi e con l’assessore provinciale alle attività produttive, Tiziano Scarpelli; è una mancanza di dialogo con la dirigenza dell’azienda che non è chiara nelle sue intenzioni. I 28 dipendenti sono rientrati a lavoro da tre mesi per ultimare una commessa, tuttavia non percepiscono lo stipendio. Le prospettive per il futuro sembrano essere ancora più buie. A fine febbraio cominceranno un nuovo periodo di cassa integrazione di 12 mesi, nessuno è in grado di dire se dopo continueranno ad avere un posto di lavoro oppure no.
Elena Bucalossi – Sovicille