Mps pubblica il piano strategico al 2025 approvato lo scorso 17 dicembre, consegnato al Tesoro, su richiesta della Consob. Il piano, messo a punto dall’Ad Guido Bastianini e dal suo team, «non ipotizza una trasformazione radicale del modello operativo e dell’infrastruttura tecnologica della Banca che comporterebbe significativi investimenti, assorbimento di capacità di implementazione ed elevati rischi di execution» ma «si è invece data la priorità alle iniziative in grado creare valore già dal 2021».
Fiducia nel post covid Così dopo un 2021 in perdita per 562 milioni di euro, in cui dovranno essere spesati costi di ristrutturazione e si dovranno fronteggiare gli impatti del covid, il conto economico tornerà in positivo per 41 milioni nel 2022 per poi crescere progressivamente fino ai 559 milioni del 2025, quando il margine operativo lordo – che toccherà quota 1 miliardo già nel 2023 – si attesterà a 1,25 miliardi di euro. I ricavi sono attesi crescere in media del 2% all’anno nel quinquennio, per toccare i 3,2 miliardi nel 2025, mentre i costi scenderanno da 2,2 a 1,97 miliardi.
Taglio dei costi Il piano, che sconta come noto 2670 esuberi, prevede il ritorno all’autofinanziamento già dal prossimo anno mentre il 2021 vedrà la necessità di un rafforzamento patrimoniale compreso tra i 2 e i 2,5 miliardi da definirsi con il capital plan che dovrà essere sottoposto entro fine mese alla Bce (Mps ipotizza al momento 2 miliardi, con un ulteriore beneficio di 90-100 punti base sul Cet1 nel caso vengano ‘tirati’ altri 500 milioni), Nel 2025 Mps prevede di avere un indicatore di solidità patrimoniale Cet1 del 13,8% e di offrire un ritorno sul capitale del 6,3%. A fine piano lo stock di Npl si stabilizzerà attorno ai 7 miliardi di euro (con un npl ratio del 7,5%), con un incremento da 4,1 a 5,8 miliardi quest’anno per via degli impatti del Covid. Mps ricorda che il piano, la cui mancata pubblicazione ha suscitato più di una perplessità sul mercato, è stato predisposto avendo presenti gli impegni del Governo alla dismissione della quota nella banca.