Una lettera al Ministero del lavoro per sollecitare la rapida definizione delle procedure per la cassa integrazione dei 130 dipendenti dei supermercati Il Centro, sotto procedura fallimentare. Ad inviarla è l’assessore regionale alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini che stamani ha affrontato in Regione, con le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali, la complessa vicenda Cadla, collegata a quella della rete dei supermercati 2G.
A breve i contatti con il curatore fallimentare La Regione è pronta a fornire un anticipo ai dipendenti in attesa della cassa integrazione. «Contatteremo il curatore fallimentare del gruppo Il Centro – ha detto stamani Simoncini – per fare il punto della situazione in vista delle ulteriori iniziative che prevedono, fra l’altro, la cessione dei punti vendita. Chiederemo che l’eventuale cessione possa avvenire in maniera unitaria e chiederemo garanzie sul mantenimento dell’occupazione». L’assessore ha aggiunto che la Regione è disponibile fin da ora ad attivare per i lavoratori del gruppo lo strumento dell’anticipo, per sostenere il reddito dei dipendenti in attesa della effettiva erogazione della cassa integrazione straordinaria da parte del ministero.
Richiesta garanzie sui livelli occupazionali Dopo l’importante parentesi del gruppo di supermercati Il Centro, presenti in tutta la Toscana, l’incontro di stamani ha avuto come fulcro la crisi della Cadla-2G. Cadla, piattaforma logistica di Arezzo che, oltre a lavorare per Il Centro, gestisce anche la rete di supermercati 2G, conta 200 dipendenti ad Arezzo e circa 600 nei 36 punti vendita distribuiti su più regioni. L’azienda, una delle più grandi di Arezzo, è da tempo in difficoltà e, dopo aver richiesto ai suoi lavoratori il contratto di solidarietà, si ritrova oggi a far ricorso alla cassa integrazione straordinaria. «Per Cadla chiederemo un incontro urgente con i rappresentanti dell’azienda – ha concluso l’assessore Simoncini– per capire le prospettive e sollecitare garanzie a tutela dei livelli occupazionali».