Uno dei capitoli più importanti del libro presentato martedì scorso a Firenze nella sede italiana della Syracuse University dall’attaccante gigliato Giuseppe Rossi, scritto a quattro mani con la giornalista Alessandra Bocci, è dedicato alla figura letteraria di Moby Dick. In quelle pagine il numero 22 della Fiorentina racconta il modo di affrontare le sue paure, gli ostacoli più duri e le salite maggiormente tortuose che la vita gli ha presentato fino a oggi: dagli infortuni, soprattutto quelli più gravi come le plurime rotture dei crociati delle due ginocchia, alla perdita del padre, Fernando, venuto a mancare tre anni fa.
Contro Moby Dick Chissà se i compagni di squadra dello stesso Pepito hanno trovato o troveranno il tempo di leggere quelle righe, perché in un certo senso sono a poche ore dal dover affrontare il loro Moby Dick, ovvero quella immensa, gigantesca e fortissima balena sportiva chiamata Juventus, in un match che la città che ha dato i natali a Dante Aligheri come sempre attende con una spasmodicità da grande evento. Non si parla d’altro a Firenze: dai corridoi di Palazzo Vecchio alle rampe di Palazzo Pitti, dalla statua del Cellini a Ponte Vecchio, fino ai giardini di Boboli, anche i turisti che si avvicinano alla festività dell’Immacolata, sono coinvolti nel pulsare sempre maggiore dei battiti nei corpi dei tifosi viola che, forti anche del 4-2 pazzesco con cui la Fiorentina sconfisse i bianconeri la passata stagione, credono al bis della grande impresa di sconfiggere nuovamente i tre volte campioni d’Italia.
Gli assenti Solo che rispetto a quel 20 ottobre 2013 i gigliati affronteranno Moby Dick senza il loro capitano Achab visto che Giuseppe Rossi è ai box per infortunio, e lo sarà ancora per i prossimi tre mesi, e che saranno assenti altri elementi importanti per la rosa viola come il capitano Manuel Pasqual, che condusse i suoi con la fascia al braccio anche un anno fa, oltre che Federico Bernardeschi. Servirà un’invenzione tecnico-tattica dal cilindro delle sue da parte di Vincenzo Montella che teme più di tutti Andrea Pirlo, autore della magica punizione che decise la doppia sfida degli ottavi di Europa League della passata stagione, e che diffida da una Juve distratta dall’impegno in Champions League di martedì prossimo contro l’Atletico Madrid.
Il ritorno di Super Mario Ecco che allora i panni del comandante della scialuppa viola all’assalto del terribile mostro sportivo può vestirli Mario Gomez, come da investitura del vero capitano Achab, ovvero Giuseppe Rossi. Il Super Mario numero 33 ha già trafitto i bianconeri, nella gara d’andata di Europa League, sull’assist dell’oggi reietto Ilicic, e finalmente si è sbloccato domenica scorsa, dopo oltre otto mesi senza vedere la porta in gare ufficiali. L’ex centravanti del Bayern Monaco può travestirsi per una sera da Gabriel Batistuta, uno che 16 anni fa di questi tempi batté con un suo gol la Juventus, e far godere ancora Firenze, perché anche se sconfiggere gli acerrimi nemici nel tifo e a livello di società non equivale a uno scudetto, all’ombra del Duomo del Brunelleschi ha un valore considerato forse molto di più di un semplice tricolore.