Un altare risalente alla fondazione del convento (1309), successivamente ampliato e modificato nell’ultimo quarto del ‘300 è stato scoperto nel corso degli scavi archeologici condotti dalla sovrintendenza archeologica della Toscana nei sotterranei di Sant’Orsola a Firenze, dove in questi anni si sono cercate le spoglie della “modella” di Leonardo Da Vinci per la celeberrima “Gioconda”, al secolo Monna Lisa Gherardini.
Le scoperte L’esito dell’indagine è stato reso noto a Firenze, nel corso della presentazione di una pubblicazione scientifica dedicata ai ritrovamenti, alla quale hanno preso parte, oltre alle responsabili degli scavi Carlotta Cianferoni e Valeria d’Aquino, anche il presidente della Provincia Andrea Barducci e Andrea Pessina della soprintendenza per i beni archeologici della Toscana. Nel corso degli scavi, è stato spiegato, sono state indagate e documentate sei sepolture inquadrabili fra il 1375 e la metà del ‘400, disposte in posizione privilegiata nell’area dell’altare e, ancora, un cassone funerario per sepolture multiple utilizzato a partire dalla metà del XV secolo. Sono infine emersi altri quattro ambienti funerari certamente in uso nel ‘600, fra i quali una cripta dotata anche di corridoio d’accesso con pareti dipinte.
Ricerche archeologiche e archivistiche La ricerca archivistica, svolta in concomitanza con quella archeologica, oltre che far luce sulle motivazioni che hanno indotto le benedettine prima e le francescane poi ad apportare modifiche anche sostanziali alla chiesa del convento, ha permesso, in alcuni casi, l’identificazione dei defunti deposti nei vani funerari ed ha accertato, in modo inconfutabile, la presenza di una seconda chiesa ad uso esclusivo delle religiose, riconosciuta in un altro ambiente del complesso, in passato erroneamente considerato un refettorio.