La Scuola alti studi Imt di Lucca, l’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa e Lucense hanno dichiarato guerra alle false recensioni su ristoranti, locali e alberghi e lo fanno con il progetto ‘ReviewLand’, che ha lo scopo di valorizzare la molteplicità delle recensioni pubblicate dai vari siti di e-advice, eliminare i giudizi poco attendibili e comporre una visione di insieme sui servizi offerti dal territorio, sui luoghi di interesse e sugli itinerari turistici più frequentati.

Il progetto Mentre in Liguria, Tripadvisor non è riuscito a scoprire l’ennesima scalata di un locale inesistente e il primo albergo in classifica è risultato essere un hotel chiuso da tre anni, a Lucca già venti ristoratori hanno deciso di abbandonare la community del più noto sito mondiale di recensioni turistiche, poiché queste sono state giudicate decisamente poco attendibili e, di conseguenza, più dannose che vantaggiose per gli stessi locali. Alla base del progetto di Imt – che si avvale della collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – c’è proprio questo: rendere il più attendibile possibile i giudizi che si trovano su siti come, appunto, Tripadvisor, ma anche Booking, Virtual Tourist, Localyte, Google Place e molti altri. Una sorta di guerra alle recensioni fake, rilasciate da utenti – esistenti o meno – che diffondono informazioni fasulle sulle strutture di accoglienza.

Lo stadio di avanzamento e i primi risultati di ‘ReviewLand’ I primissimi risultati di questo progetto saranno illustrati nell’ambito della ‘Notte dei Ricercatori’, in programma venerdì 29 settembre, quando, nel Complesso di San Francesco a Lucca, saranno illustrati dai coordinatori del progetto Marinella Petrocchi, Michela Fazzolari, Massimiliano La Gala, Alessandro Tommasi e Cesare Zavattari. «Lo studio – spiega la dottoressa Petrocchi – si è focalizzato in particolare sulla provincia di Lucca e ha preso in analisi le due piattaforme più utilizzate, Tripadvisor e Booking.com, molto seguite rispettivamente nel campo della ristorazione e della ricettività alberghiera. Con il team di ricercatori abbiamo analizzato una serie di di recensioni di Lucca che hanno fornito una panoramica dell’indice di gradimento del territorio e caratterizzato i suoi visitatori. Al tempo stesso, abbiamo implementato un metodo che permette di identificare recensioni anomale, grazie alla ricerca di un disallineamento tra il testo e il voto corrispondente». I risultati di questa prima fase permettono ai ricercatori di studiare un metodo che permetta di filtrare i commenti fake.

Le prospettive e i prossimi step Mentre è in corso questa prima fase, i ricercatori del Cnr e di Imt hanno aperto una collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, al fine di creare un meccanismo innovativo che permetta di calcolare la reputazione online di un utente e, quindi, di valutare l’affidabilità delle sue recensioni. «A rendere possibile tutto questo – spiega la ricercatrice – è l’estrazione e l’analisi di una notevole mole di dati e all’utilizzo di tecniche per l’elaborazione automatica del linguaggio naturale, che ci consentono di analizzare rapidamente i testi delle recensioni». A questo punto pare chiaro che le recensioni fasulle – siano esse positive o negative – hanno davvero vita breve.