Risolto, perlomeno in parte, il giallo sui nuovi azionisti di banca Mps dopo la cessione delle quote da parte della Fondazione. Quasi la metà di quel 12% venduto da Morgan Stanley per conto dell’ente di Palazzo Sansedoni, è ora in mano a Blackrock. Il fondo americano ha infatti acquistato martedì scorso il 5,75% di Mps ed è attualmente il secondo socio, proprio dopo la Fondazione, della banca senese. A renderlo noto quest’oggi la Consob. Ora si tratterà di vedere se, oltre a quella di Blackrock, arriveranno in Consob altre comunicazioni di investitori che hanno superato la soglia del 2% del capitale.
Gli investimenti italiani La quota è suddivisa tra 18 diversi fondi. Il gestore americano, il più grande al mondo con circa 4.300 miliardi di dollari di asset in gestione per conto dei suoi clienti, conferma il suo interesse per l’Italia. Blackrock ha recentemente raccolto importanti partecipazioni in Telecom (4,8%), Unicredit (5,2%) e Intesa (5%).
Ancora socio di maggioranza? La presidente della Fondazione Mps Antonella Mansi ha già fatto sapere che sarà valutata nelle prossime settimane la possibilità di vendita ulteriore di una parte o tutto di quel pacchetto di azioni che ancora rimane in seno a Palazzo Sansedoni (15,07%). L’orientamento dell’ente sarebbe comunque quello di riuscire a mantenere perlomeno una manciata di azioni della banca senese, in quantità tale da garantire ancora un posto all’interno del Cda di Rocca Salimbeni che dopo l’ingresso dei nuovi azionisti potebbe cambiare.
Cambia l’assetto azionario A tale proposito sarà interessante l’assemblea dei soci convocata dalla banca per il 29 aprile quando l’assetto azionario che siederà all’auditorium di viale Mazzini sarà mutato rispetto all’ultima assemblea di dicembre scorso quando la bocciatura dell’aumento di capitale a gennaio sembrò addirittura far vacillare la poltrona degli attuali vertici e in particolare del presidente Alessandro Profumo. Proprio il numero uno di banca Mps ieri si è recato al Quirinale per un incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella giornata dedicata a manager e banchieri.
L’onda lunga dell’azione di responsabilità Intanto a Siena l’onda lunga dell’azione di responsabilità decisa dalla Fondazione (leggi) sembra arrivare nelle poltrone della politica e delle istituzioni. Passata quasi in sordina la notizia delle dimissioni dell’ex membro della deputazione amministratrice Riccardo Martinelli da presidente di Tls, altri potrebbero seguirne le orme, non tanto per scelta personale quanto per dovere istituzionale. Ma le ripercussioni degli eventuali addii potrebbero avere un’onda ancor più lunga di quella dell’azione di responsabilità ed investire la politica senese nel suo cuore pulsante ma fragile: il consiglio comunale, dove la maggioranza del sindaco Bruno Valentini vacilla puntualmente per questo o quell motivo. Interessante sarà vedere cosa decideranno di fare gli altri membri delle passate deputazioni amministratrici interessate oggi dall’azione di responsabilità. Tra questi a catturare l’attenzione sicuramente Luca Bonechi, attuale presidente di Sansedoni Spa che è tra l’altro, cosa non di poco conto, una partecipata della stessa Fondazione. C’è poi anche Alessandro Piazzi attuale amministratore delegato di Estra, la multiutility a partecipazione pubblica nel settore energetico e che, secondo alcuni rumors, potrebbe addirittura approdare in Borsa.