LIVORNO – Alessandro Borghese a Livorno non è un ospite gradito. Almeno a giudicare dagli striscioni che hanno accolto il conduttore, in visita nella città labronica per girare alcune scende del programma “Quattro ristoranti”.
Borghese qualche tempo, intervenendo sulle difficoltà a trovare personale, aveva rilasciato una serie di affermazioni che evidentemente hanno lasciato strascichi. “Sarò impopolare – aveva evidenziato lo chef -, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati. Io prestavo servizio sulle navi da crociera con ‘soli’ vitto e alloggio riconosciuti. Stop. Mi andava bene così: l’opportunità valeva lo stipendio. Oggi ci sono ragazzetti senza arte ne parte che di investire su se stessi non hanno la benché minima intenzione. Manca la devozione al lavoro, manca l’attaccamento alla maglia”.
Parole che Livorno non ha dimenticato e nel quartiere Venezia ha fatto trovare alcuni striscioni. In uno di questi c’era scritto: “Chef Borghese: lavorare gratis si chiama sfruttamento. A Livorno non sei il benvenuto”. Il gesto, fatto dal sindacato Usb Livorno, è stato così motivato: “Vorremmo ricordare a Borghese che il lavoro gratuito (e nel nostro paese esiste in diversi settori) si chiama sfruttamento. Il lavoro si paga, sempre…”.