Garantire la tutela della salute psicologica degli operatori significa salvaguardare la salute dei pazienti. Un supporto psicologico, infatti, è fondamentale per la gestione delle emozioni che possono travolgere gli infermieri che quotidianamente si trovano di fronte a sofferenze, disabilità fino alla morte di persone che assistono. A sottolinearlo, alla luce dei drammatici fatti di Piombino, il presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana Lauro Mengheri e il presidente del Collegio Ipasvi di Firenze Danilo Massai da settembre scorso, che hanno siglato un protocollo per l’apertura di sportelli di aiuto per il sostegno individuale e il rischio di burn-out, il disagio emotivo dovuto ad un periodo di elevato stress, sintomi di tipo ansioso e psicosomatici, sintomi depressivi, problemi nella sfera delle relazioni lavorative. L’infermiera coinvolta, infatti, non può essere considerata rappresentativa di tutta la professione infermieristica e dei suoi esercenti che sono solidamente impegnarti a salvaguardare e assistere la salute dei cittadini.
«La psicologia – spiega Lauro Mengheri – è al fianco di tutti gli operatori e dei pazienti del Sistema Sanitario Regionale Toscano nel tutelare, promuovere e sviluppare la salute psicologica dei singoli pazienti e nel ridurre il rischio da stress lavoro-correlato (SLC), incluso nel Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi, D.Lgs 81/08. Il contesto sanitario è uno degli ambienti di lavoro più complessi in termini di richieste lavorative nei confronti del lavoratori, che vede il ruolo centrale del paziente nel sistema sanità e gli operatori che lavorano costantemente a contatto con potenti fattori di rischio come la sofferenza e la morte di chi sono chiamati ad aiutare. Occorre comprendere i meccanismi che possono portare a un ribaltamento di questo ruolo, da operatore che dovrebbe aiutare il paziente a persona che diventa essa stessa bisognosa di auto, e prevenire conseguenze così drammatiche come quelle che ci riportano i fatti di cronaca. Lo Psicologo è il professionista qualificato per lavorare in un’ottica di prevenzione delle situazioni di criticità relazionale a sostegno di un maggiore benessere collettivo».
«Gli infermieri – aggiunge Danilo Massai – sono soggetti a sostenere turnazioni di lavoro che spesso incidono sulle dinamiche di vita propria e delle loro famiglie e, nel contempo, impegnati ad acquisire competenze per garantire un’assistenza sempre migliore in termini di qualità e di sicurezza per i cittadini utenti».
Sportello d’ascolto per infermieri Possono accedere allo sportello d’ascolto tutti gli infermieri iscritti al Collegio Ipasvi di Firenze. I primi due incontri hanno lo scopo di raccogliere la richiesta dell’utente, fare una prima analisi delle domande e individuare la necessità o meno d’intraprendere un percorso individualizzato di durata variabile in base alle esigenze. L’Opt (Ordine degli Psicologi) ha fornito a Ipasvi una lista di professionisti che hanno aderito alla convenzione in modo che sia il singolo infermiere a scegliere il professionista. I primi due incontri, della durata di 50 minuti ciascuno, si tengono (per tutelare la privacy e facilitare la libertà dell’infermiere di affidarsi al meglio al professionista) presso gli studi privati degli psicologi aderenti alla convenzione all’interno del singolo distretto territoriale. I singoli distretti territoriali all’interno della provincia di Firenze interessati dalla convenzione sono Firenze, Empolese, Valdelsa (Fiorentina), Chianti fiorentino, Valdarno superiore, Valdisieve e Mugello. Qualora l’infermiere ritenesse opportuno proseguire il percorso di sostegno psicologico o intraprendere una psicoterapia, continuerà a recarsi allo studio privato del professionista.
Incontri di gruppo Altra opportunità quella offerta dagli incontri di gruppo dell’equipe professionale, da un minimo di 3 persone ad un massimo di 7, supervisionata dallo psicologo che opera nello stesso ambiente lavorativo Possono accedere al servizio tutti gli infermieri iscritti al Collegio Ipasvi di Firenze. I temi della supervisione riguardano le dinamiche e criticità relazionali fra colleghi ed altri professionisti (medici, fisioterapisti, ostetriche, Oss), le dinamiche e criticità relazionali con i pazienti, le dinamiche professionali e criticità con i familiari dei pazienti. La supervisione non riguarda gli aspetti tecnici e clinici della pratica infermieristica. Ogni incontro ha la durata di due ore.