Erano oltre 70 anni che la famosa Laguna di Orbetello non subiva un disastro simile a danno della fauna autoctona a causa delle condizioni meteo. In particolare negli ultimi tre giorni sono stati raccolti oltre 200 tonnellate di pesce morto per mancanza di ossigeno. Il Corpo Forestale dello Stato è intervenuto immediatamente fornendo il servizio logistico, grazie ai presidi sul territorio di Duna Feniglia e di Ansedonia, e monitorando la situazione collaborando con gli altri enti e associazioni interessate, tra le quali anche quella dei pescatori. La mancanza di ossigeno nell’acqua che ha causato la morte degli animali è dovuta certamente al gran caldo di questi giorni ma la Forestale sta indagando anche per accertare eventuali responsabilità di chi potrebbe non aver adottato le necessarie misure preventive. Sono esclusi al momento problemi legati alla salubrità per la popolazione per il consumo alimentare del pesce in commercio e per le frequentazioni delle spiagge limitrofe alla laguna.
Tempi rapidi «Immagino, anzi sono sicura, che già da questa sera la Giunta regionale assumerà tutte le iniziative del caso per attivare anche lo stato di calamità e dunque la possibilità anche di attingere a fondi statali perché purtroppo lì dobbiamo rivolgerci – ha dichiarato Federica Fratoni, assessore regionale all’Ambiente a margine dei lavori del Consiglio regionale toscano in svolgimento a Palazzo Panciatichi –. Abbiamo concordato col sindaco, che partisse la richiesta di stato di calamità ieri mattina. Questo è un caso abbastanza particolare, però faremo tutto nei tempi più rapidi in modo che si possano attivare quei percorsi che consentano di portare le risorse sul territorio».
Presto un comitato di sorveglianza Ma cosa è accaduto esattamente nella laguna di Orbetello? «Stiamo sicuramente sostenendo il Comune nella gestione di una fase non facile: le condizioni che si sono create nell’arco di una notte con una percentuale di ossigeno calante, poi svelatasi in un clima particolarmente caldo, quindi con temperature mediamente molto più alte della norma, ed un vento di scirocco, quindi caldo umido, hanno impedito di fatto la contaminazione fra l’acqua e l’aria, ed ha prodotto il fenomeno che purtroppo abbiamo potuto soltanto registrare. Chiaramente ci siamo attivati subito, io ho ritenuto domenica mattina di andare sul posto per fare un incontro con il sindaco e con il coordinamento della Protezione Civile locale. Devo dire che l’amministrazione si è prontamente attivata per la rimozione purtroppo delle carcasse di pesce ma anche per l’attivazione anche di tutte le misure straordinarie per insufflare ossigeno e per evitare soprattutto che il fenomeno di anossia generatasi nella parte di levante della laguna passi a contaminare anche quella di ponente, dove continua diciamo sotto controllo ma in maniera ordinaria la gestione e la proliferazione del pesce. La decisione assunta è stata quella di procedere all’operazione di insuflaggio di ossigeno per riportare i livelli di ossigeno presenti nell’acqua ai livelli accettabili.- ha concluso l’assessore regionale all’Ambiente -. C’è da dire che leggevo dichiarazioni, alcune anche pubbliche, che dicono che ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale quel tratto di mare risulta il più caldo del bacino del mediterraneo. Solo il tratto fra la Libia e l’Egitto ha le stesse temperature. Se a questo aggiungiamo poi il vento di scirocco e una situazione anche perdurante perché in realtà della laguna ci stiamo occupando da dieci giorni, questo ovviamente è un caso eccezionale. Sono passati 60 anni dall’ultima ondata di questa consistenza. Stiamo monitorando, si è attivato il sindaco, naturalmente l’amministrazione comunale per prima sta attivando le procedure, nei prossimi giorni in tempo reale convocheremo il comitato di sorveglianza insieme alla Provincia e al Comune in modo da fare il punto della situazione acquisendo le risultanze del comitato scientifico e poi c’è tutta la partita che non riguarda il mio assessorato ma mi sono sentita di visitare anche la cooperativa dei pescatori locali che sono 100 posti di lavoro, un’attività molto importante per quella zona».
Necessari 30 milioni Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione e componente dell’esecutivo nazionale di FdI Giovanni Donzelli quest’oggi ha effettuato un sopralluogo presso la laguna di Orbetello e alle bocche d’Albegna. «Le istituzioni non giochino a creare una guerra fra poveri, non ha senso generare divisioni fra pescatori, campeggiatori e altri operatori turistici. – ha evidenziato lo stesso Donzelli – Regione e Governo trovino i 30 milioni necessari per ripagare i danni, far ripartire l’ecosistema ed individuare una soluzione di pompaggio idraulico per ricambiare le acque della laguna senza danneggiare gli operatori turistici sulla costa. Il disastro forse poteva essere evitato. Per questo chiederò di aprire immediatamente un’inchiesta in Commissione ambiente e territorio della Regione Toscana. Le prime segnalazioni del dottor Lenzi, membro del Comitato tecnico scientifico previsto dall’accordo di programma, sono datate 10 marzo. Cosa è stato fatto dal 10 marzo ai primi di luglio» ha concluso Donzelli.