FIRENZE – Si sono incamminate a piedi per dare ancora più forza alla loro voce. Quella che da quasi 13 anni chiede giustizia per le vittime della strage di Viareggio.
Trentadue i morti che il 29 giugno 2009 finirono bruciate vive a causa dell’esplosione di un vagone contenente gpl deragliato a poche centinaia di metri di distanza dalla stazione. Oggi a Firenze si tiene la prima udienza del processo di appello-bis e centinaia di persone hanno marciato fino al tribunale tenendo in mano lo striscione con scritto “Niente sarà più come prima”.
L’8 gennaio scorso la Cassazione ha fatto cadere l’aggravante dell’incidente su un luogo di lavoro, decretando di fatto la prescrizione per il reato di omicidio colposo per i 16 imputati coinvolti. L’appello-bis, di conseguenza, si è reso necessario perché la pena andrà ricalibrata in base a questa sentenza. Tra le persone coinvolte, l’ex amministratore delegato di Ferrovie, Mauro Moretti, condannato in primo e secondo grado a 7 anni di reclusione.