FIRENZE – Si chiama ‘Stracci’ il documentario diretto dal pluripremiato regista e sceneggiatore pratese Tommaso Santi (Gran Premio della stampa estera ai Globi d’Oro 2017 per Restaurare il cielo; Premio MigrArti a Venezia 75, con il corto Krenk) scritto insieme a Silvia Gambi e sostenuto da Toscana Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema.

La proiezione è in programma al cinema La Compagnia di Firenze, martedì 11 gennaio (ore 21) alla presenza del regista.

Il documentario racconta e valorizza l’antica tradizione pratese nel riuso e riciclo dei tessuti, portata avanti dai Cenciaioli, cha a mani nude, per secoli, hanno diviso i cenci per colore e tipologia, consentendo di tirar fuori, da un materiale di scarto, una materia prima per la creazione di nuovi tessuti, che ha fatto la ricchezza di Prato. Il racconto di un esempio virtuoso di quella che oggi viene definita “economia circolare” anche attraverso lo sguardo di chi da sempre ricicla abiti usati, gli scarti tessili, per trasformarli in nuova materia prima.

Oltre al racconto della tradizione laniera di Prato, il documentario si focalizza su un argomento di grande attualità: la sostenibilità ambientale del settore Moda. A partire da Prato, il documentario fa il giro del mondo (in Africa, Pakistan ed altre aree della terra), per denunciare l’impatto sull’ambiente della lavorazione dei tessuti e mostrare come il modello pratese, se adottato, potrebbe invece portare ricchezza e sviluppo nei paesi più poveri del pianeta. In particolare, il film Stracci fa tappa in Ghana, ad Accra, dove c’è la discarica più grande dell’Africa, punto di arrivo di enormi quantità di rifiuti tessili. Una piaga ambientale serissima, che può però anche aprire nuovi scenari: il riuso e il riciclo possono infatti essere un volano di sviluppo.