La mano portata verso l’orecchio e il suo roteare come per dire: «Capito cos’ho fatto?». Sono tornato. Oggi forse l’esultanza di Toni ha un valore tutto diverso e nuovo per la Firenze viola: è il segno inconfutabile che il figliol prodigo è tornato a casa e che, nonostante gli anni trascorsi lontano, l’amore per Firenze è rimasto intatto. Il ritorno di Luca Toni in maglia viola all’Artemio Franchi è stato suggellato dal gol come nei più bei film a lieto fine. Un amore quello dell’attaccante con Firenze interrotto e rinato nonostante non fosse mancato chi storceva il naso sia quando Toni decise di andare al Bayern Mocaco, sia quando si accasò alla Juventus, storica nemica della squadra gigliata.
Il gol “Toni e furmini” di nuovo su Firenze. Le storiche magliette distribuite tra i supporters della Curva Fiesole sono state tolte dalla naftalina e sono tornate a riempire il Franchi. Un minuto, forse due, è quanto è bastato a Toni per riprendersi l’amore di Firenze sfruttando l’assist del suo principe e degno successore al trono del gol in maglia viola Jovetic. Al 64’ il suo rientro in campo, al 65’ il gol che ha archiviato la pratica Catania e lanciato l’entusiasmo viola nella stagione del rilancio.
Le parole Firenze riabbraccia così quel suo figliol prodigo che, proprio perché tornato a casa, si lascia andare ad una commossa dichiarazione d’amore per la città viola nell’immediato post-partita: «Ancora non ci credo – ha detto a Sky -, è un sogno. Dedico questo gol a tutti coloro che in questi mesi difficili mi sono stati accanto. Anche a chi non c'è più». Ed il riferimento, chiaro, è al bambino perso con la sua compagna Marta Cecchetto. Parole di grande e commossa significatività ma anche di affetto che può proferire, sottolineiamo pubblicamente, solo chi ama il posto dove si trova.
La rinascita Nellapatria del Rinascimento, rivive quindi la rinascita di un vecchio lupo, non di mare, ma dell’area di rigore. Nonostante la carta d’identità Toni, non ha perso né il pelo né il vizio. Quello, bellissimo per la causa viola, del gol. Una storia bellissima, da film appunto: il figliol prodigo è tornato dopo tanto peregrinare a Firenze per segnare e sognare ancora. “Toni su Firenze”, come era una volta e com’è oggi.