«I walk this empty street on the Boulevard of broken dream», tradotto: «Percorro questa strada vuota sulla via dei sogni infranti». Il testo della canzone dei Green Day si sposa alla perfezione per scandire il countdown verso l’ultimo turno infrasettimanale della stagione di Serie A che, per il calcio toscano, significa derby tra Siena e Fiorentina. Nel quart’ultimo turno, il massimo campionato italiano ha iniziato a dare le sue sentenze definitive tra lo scudetto alla Juventus e la retrocessione del Pescara: verdetti matematici così come solo l’aritmetica non condanna ancora Siena e Fiorentina dopo le sconfitte riportate con Catania e Roma. Risultati pesanti che allontano la Robur dalla salvezza e al contempo fanno diventare il piazzamento Champion’s per la Viola un’autentica chimera: difficilissimo, anche se non impossibile, recuperare quattro punti al Milan nelle ultime tre giornate per la squadra di Montella.
Qui Siena Non è sicuramente questo il miglior contesto con cui approcciare al derby, né per Siena né per Fiorentina. I padroni di casa tornano a giocare tra le mura amiche dopo due trasferte in cui la squadra di Iachini ha subito ben 7 reti senza realizzarne nemmeno una. C’è spazio per le recriminazioni arbitrali ma c’è spazio anche per un’amarezza diffusa visto che, se il Siena verrà retrocesso in Serie B, i bianconeri dovranno soprattutto rammaricarsi per quelle partite in casa con Atalanta, Cagliari, Parma e Chievo in cui il bottino raccolto è stato sicuramente non all’altezza di chi vuole centrare la salvezza. Anche in quelle circostanze, zero reti per i bianconeri.
Qui Fiorentina Al contempo, in casa Fiorentina, gli applausi che hanno accompagnato l’uscita dal campo della compagine viola dopo lo 0-1 casalingo con la Roma non hanno placato le polemiche e il rammarico per un ko immeritato e pesantissimo, oltre che per i veleni arbitrali in merito a quel fallo di mano in area di De Rossi non punito con il penalty. Una lunga scia di contestazioni al direttore di gara che ha portato alle proteste nel tunnel degli spogliatoi e alle due giornate di squalifica per Adem Ljajic: la Fiorentina farà ricorso immediato ma sicuramente il talento serbo non ci sarà nel derby. Così come alla Robur mancherà il difensore Felipe, ex viola, per il tanto contestato cartellino rosso che si è visto infliggere a Catania.
Il derby Tutti fattori, questi, che non faranno vivere alle due squadre una vigilia tranquilla e, al tempo stesso, l’assoluta necessità di punti da una parte e dall’altra potrebbe gettare ulteriore benzina sul fuoco. Basti pensare che per il Siena, in caso di sconfitta, potrebbe arrivare la matematica retrocessione in cadetteria. Situazione simile per i viola: un ko nella città del Palio potrebbe significare dire addio alla Champion’s e doversi nuovamente guardare le spalle in ottica Europa League. Un pareggio non servirebbe a nessuno e questa è un’altra prospettiva beffarda con cui assistere allo scontro tra Siena e Fiorentina. Motivi per vedere un match intenso sul piano dell’agonismo e dell’emotività ci sono tutti, forse troppi e forse mai come in questa occasione sarà un derby sentito, dall’una e dall’altra parte. Il guaio è che, oltre al “derby dei sogni infranti”, quello di mercoledì rischia di trasformarsi anche nel “derby delle frustrazioni”, con tutto ciò di negativo che ne può conseguire sul rettangolo verde di gioco. Al campo il compito di smentirci.