Alla Fiorentina è bastato un quarto d’ora giocato sui suoi ritmi per avere la meglio di un Siena che, anche scoraggiato da un ambiente dismesso, ha smesso ormai di credere nella Serie A. Il gol di Gonzalo Rodriguez però è solo uno zuccherino che rende meno amara la pillola da ingoiare per gli uomini di Montella che, complice un Milan galoppante, ormai vedono sempre più allontanarsi la possibilità di qualificarsi ai prossimi preliminari di Champion’s League. Sebbene l’Europa League sia una consolazione più che onorevole per i viola. Siena-Fiorentina è stato sostanzialmente: un primo appello o – sempre per usare un termine giudiziario – un rinvio a giudizio. Le sentenze, in sostanza, sono già state emesse: a questo punto manca solo la matematica.
Viola verso il quarto posto Tutto trova la sua massima ed esaustiva sintesi nella prova degli uomini di Montella. Turn over in avvio di partita con spazio a Migliaccio, Mati Fernandez, Larrondo, Compper (Ljajic squalificato, Aquilani ai box, Pizarro in panchina insieme ad un acclamatissimo “Pepito” Rossi), ed una prestazione mirata maggiormente a gestire il vantaggio acquisito nella prima parte di gara. Un torello costante, Cuadrado e Borja Valero sugli scudi, la trasversa di Toni ha risposto a quella colpita dalla distanza da Rosina per il Siena. Per il resto, in una partita non divertente, c’è ancora qualcosa ma migliorare: Jovetic non è ancora al 100%, Larrondo non sembra poter dare molto di più rispetto a quanto visto negli ultimi mesi. La squadra di Montella, se vuole crescere ancora dopo l’incredibile exploit di quest’anno, ha bisogno di ulteriori rinforzi. Il tecnico, dal canto suo, pensa a blindare il quarto posto e la qualificazione all’Europa League: «Non è ancora il tempo dei bilanci, ci manca ancora una vittoria: vorremmo ottenere l’Europa League domenica vincendo davanti al nostro pubblico – ha detto l’Aeroplanino che ha aggiunto – Non si può cambiare nulla, non ho rimpianti, ho voglia di consolidare questo quarto posto».
Il futuro più nero che bianco del Siena Dall’altra parte un Siena battuto sul proprio terreno di gioco e al quarto ko consecutivo tra casa e trasferta. Soprattutto alla quinta partita consecutiva senza realizzare un gol di fronte al proprio pubblico che, anche in occasione della partita più sentita dell’anno, ha dimostrato tutto il suo distacco da una squadra e da un progetto tecnico cui ormai non resta altra alternativa che la Serie B. Manca l’aritmetica, dicevamo, perché ci sono due giornate da giocare e sei punti separano i bianconeri dal Genoa, con la Robur che potrebbe anche vantare il vantaggio nella differenza reti. Il guaio è che gli avversari degli uomini di Iachini si chiamano Napoli (al San Paolo) e Milan, mentre quelli del Genoa Inter e Bologna: sarebbe utopico pensare che il Grifone non riesca a fare nemmeno un punto nelle ultime due partite e la RObur riuscisse contemporaneamente nella doppia impresa contro simili avversari. Detto ciò, la cedetteria sarà il punto di partenza per il Siena nella prossima stagione. Ci saranno ancora i Mezzaroma, non ci sarà più l’importante sponsorizzazione Mps: «Non spendo altri 20 milioni di euro per tornare subito in Serie A – ha detto a caldo il presidente bianconero Massimo Mezzaroma -. Pesa tutto sulle mie spalle, faremo tabula rasa». Parole che risuonano anch’esse come una nette sentenza delle difficoltà che la Robur potrebbe trovare anche nella prossima annata in Serie B, soprattutto di natura economico-finanziaria. I numeri non mentono…