Una difesa con un grande senso del gol. Sia a livello di reti fatte che subite. La retroguardia della Fiorentina si scopre d’un tratto vulnerabile, al di là delle defaiances di Viviano che contro la Roma sono state tanto evidenti quanto decisive. Però, il campanello d’allarme arriva per Montella da tutto il reparto arretrato, dove il solo Gonzalo Rodriguez, quasi impeccabile anche all’Olimpico, non può essere l’unico a mettere costantemente una pezza sulle amnesie di cui ogni tanto sono protagonisti Roncaglia e Savic.
Tanti gol ma maglie difensive troppo larghe La Fiorentina può vantare un reparto arretrato di veri e propri bomber. Rodriguez 4 gol, Roncaglia e Savic 2, Romulo una rete: sono già nove le realizzazioni che arrivano dalla difesa viola, con Gonzalo che addirittura si trova al pari di Toni come secondo miglior marcatore stagionale della squadra di Montella dopo Jovetic. Una risorsa non da poco e sicuramente una delle chiavi dei buoni risultati di questo avvio di stagione che sfrutta anche l’abilità tecnica individuale dei tre difensori così come il lavoro e la grande attenzione di Montella per i calci piazzati: vedere ad esempio il momentaneo pareggio contro la Roma di Roncaglia. Non può bastare però. Se la Fiorentina vuole tornare ad essere grande occorre, in primis, che i difensori facciano i difensori. All’Olimpico sono stati lasciati troppi spazi agli avanti giallorossi e il risultato si è visto. E forse sarebbe stata la stessa cosa anche se Viviano non avesse vissuto la peggiore delle giornate no.
Ripartire dalla difesa La partita più spettacolare dell’anno, come in molti hanno definito Roma-Fiorentina, lascia quest’eredità e questi pensieri a Montella. Definiamoli anche grattacapi. La Viola fa un gran gioco, attacca in massa, sebbene a volti pecchi di scarso cinismo. La sommatoria di tutti questi fattori riporta un po’ con i piedi per terra la Firenze calcistica dopo il terzo posto raggiunto qualche settimana fa: un ridimensionato generale, dopo il pareggio interno con la Sampdoria e la sconfitta romana. Ripartire da questi errori e aumentare l’attenzione. Il rischio è quello di essere belli ma incompiuti e la Fiorentina, per quello che ha fatto vedere in questi primi mesi di campionato, si merita di più. Le “grandi” non sono le squadre che realizzano una rete in più degli avversari (Zeman in questo caso sarebbe il guru del calcio mondiale e non ci sembra il caso) ma quelle che ne subiscono una in meno.