Ripassiamo la tabellina del 2. Due vittorie di fila nel giro di pochi giorni e +2 in classifica per il Siena di Cosmi che si scrolla di dosso il segno meno dalla classifica e si attesta in penultima posizione. La seconda vittoria stagionale è stata propiziata dal secondo gol in campionato di Emanuele Calaiò. Non un caso. Quando a Siena si parla dell’Arciere si raccolgono sempre opinioni discordanti: fattore stranissimo, tra i tifosi della Robur c’è chi lo ama e chi lo odia. Come mai?
 
Con il Bologna La rete che ha deciso la gara con il Bologna è arrivata al termine di una buona prova di Calaiò ma che, come tutto il Siena, deve ringraziare la Dea Bendata per alcune occasioni che non le hanno permesso di subire quel gol che, onestamente, i felsinei avrebbero meritato di segnare. Superlativi Vergassola in mezzo al campo e Pegolo tra i pali (autore di almeno quattro interventi decisivi), ma la squadra ha sofferto la pressione del Bologna, sebbene non si siano registrati eccessivi sbandamenti. Alla fine decide un sinistro deviato di Calaiò. Festa negli spalti ma mugugni che rimangono quando lo stesso numero 11 del Siena sbaglia un appoggio oppure si fa pescare in posizione di offside.
 
Calaiò a Siena Come mai Calaiò non è ancora entrato definitivamente nel cuore dei tifosi senesi? Cosa si aspettano ancora i supporters della Robur da lui? Non ha brillato nei primi due anni in bianconero: solo 12 gol in 66 presenze sono effettivamente poco a livello statistico per un attaccante. Il curriculum di Calaiò però parlava chiaro e la sua prima stagione a Siena ha coinciso solo con la sua seconda esperienza in Serie A dopo anni ricchi di successi e gol in Serie C e in B con Pescara e Napoli. La seconda annata alla Robur è coincisa con la retrocessione e le critiche anche lì non sono mancate. Dalla Serie B però Calaiò è rinato: 18 reti nell’annata in cui tutti aspettavano i gol di Mastronunzio, nel finale di campionato relegato sempre in panchina dall’allora tecnico bianconero Antonio Conte. E poi altri 11 realizzazioni nella stagione scorsa, prima che un brutto infortunio gli facesse chiudere anticipatamente l’annata. Una definitiva maturità calcistica e 11 gol nella prima metà del campionato, da specificare, quando ancora non era esplosa la stellina-Destro.
 
Calaiò oggi Ad oggi è il miglior marcatore del Siena: due reti al pari del “tutto-cuore” Vergassola. Anche se, necessariamente, la Robur non potrà sperare durante tutta la stagione nelle marcature del capitano. Calaiò è uno dei pochi che è sempre partito titolare con Cosmi, l’unico nel parco attaccanti. Insomma, un vero e proprio intoccabile nello scacchiere tattico del Siena 2012-13. Perché allora si devono sentire ancora critiche nei suoi confronti? Cosa vuole di più Siena da lui? Cosa si aspetta? Siamo onesti, forse la Serie A non è proprio la categoria di Emanuele Calaiò che sarebbe uno straordinario bomber per la Serie B. Ma in Serie A ci sta e segna: magari non 20 gol a campionato ma si sicuro ha le potenzialità per arrivare in doppia cifra. Un discreto surplus visto che stiamo parlando di una squadra che ha come obiettivo la salvezza. Questo è Calaiò. Non sarà un Cristiano Ronaldo, né tantomeno un Messi o un Rooney. È però un uomo che ci mette sempre la faccia e che lotta costantemente cercando di andare sempre oltre quelle che sono le sue possibilità. Uno sforzo non di poco conto a dire il vero. Siena vuole di più. E chiedo: cosa? Chiesa, Flo e Maccarone. Sono forse queste le punte che nella Robur potevano vantare dei curricula migliori rispetto all’Arciere. Ed anche loro, con tutto il rispetto, erano ben lontani dall’essere gli attaccanti perfetti. Quali sono i riferimenti, il vissuto, il passato con cui una parte del tifo senese continua a puntare il dito su Calaiò? Meno male che Cosmi la vede diversamente e che si culla il suo “intoccabile” attaccante, decisivo con il Bologna. Il resto, sono solo «chiacchere e distintivo»…