Un borgo toscano nell’immediato dopoguerra è l’epicentro di una serie di storie di “donne del popolo” testimoni di sofferenze, illusioni, speranze attese e troppo spesso negate. E’ quello raccontato in “Lacrime asciutte, le donne piangono dentro”, il libro di Gianni Manghetti (Cantagalli- primamedia editore) che sarà presentato venerdì 6 febbraio a Pomarance (ore 17.00 – Teatro dei Coraggiosi). Alla presentazione interverranno, oltre all’autore, il sindaco Loris Martignoni, l’assessore alla cultura Ilaria Bacci e la professoressa Stefania Ragoni. A margine dell’iniziativa sarà allestita in teatro una mostra fotografica che ritrae Pomarance dalla fine del 1800 al 1950.

Il volume –
In “Lacrime asciutte, le donne piangono dentro” emergono spaccati di vita di grande intensità emotiva che appartengono ad un mondo che sembra distante un’eternità dai nostri giorni e del quale Manghetti cattura l’essenza, tramandando una memoria altrimenti destinata a perdersi nell’oblio dei tempi. Il microcosmo locale si fonde con il macrocosmo nazionale e alle vicende dei personaggi si intrecciano, sullo sfondo, grandi avvenimenti che hanno scandito la storia italiana, come il referendum del 2 giugno 1946, il primo a suffragio universale, che sancì il passaggio dalla monarchia alla repubblica. La ritualità quotidiana, fatta di sacrifici e ristrettezze, viene scossa dagli imprevisti della vita che investono le esistenze delle protagoniste con la stessa veemenza con la quale vento e pioggia limano e sgretolano senza pietà le abitazioni arroccate sul tufo toscano dei luoghi del libro. Eppure le “donne dalle lacrime asciutte, quelle che piangevano dentro”, mostrano una dignità e una forza d’animo sorprendenti.