Tra storia e leggenda alla scoperta della Collegiata di Santa Maria in Provenzano e delle origini del “Palio moderno”. E’ il programma della Passeggiata d’autore di sabato 26 ottobre a Siena, format ideato dal portale toscanalibri.it a cura dell’assessorato al turismo del Comune di Siena e con la collaborazione di Banca Monte dei Paschi di Siena (partenza ore 15 – piazza Provenzano). Guide d’eccezione saranno Roberto Cresti e Alberto Fiorini. La partecipazione è gratuita ma è gradita la prenotazione al numero 0577/391787 – mail redazione@toscanalibri.it
La passeggiata L’edificazione della Collegiata di Santa Maria in Provenzano si colloca – come del resto molte storie senesi – tra storia e leggenda. La tradizione popolare narra, infatti, che nella zona dove oggi sorge la chiesa, vi fosse un’edicola della Madonna, raffigurante una Pietà, verso la quale un soldato spagnolo (probabilmente sbronzo) indirizzò un colpo d’archibugio. L’arma scoppiò in mano al sacrilego che morì all’istante, mentre dell’immagine della Vergine restò integro il busto. Quel busto divenne subito oggetto di venerazione e ritenuto miracoloso, così che nel 1595 fu iniziata la costruzione di una grande chiesa in cui conservare i resti dell’immagine sacra rimasta indenne. L’edificio fu terminato nel 1604 e, nel 1614, un decreto granducale istituì l’Opera di Santa Maria in Provenzano, presieduta da un rettore laico, al fine di amministrare i beni del santuario e provvedere alle necessità di culto. Ma non solo, il 2 luglio 1656 (nell’antico calendario giorno della Visitazione della Vergine) fu corso per la prima volta un palio “alla tonda” in onore della Madonna di Provenzano; e, da allora, così sarebbe stato ogni anno ed è tutt’oggi. Potremmo anche dire che quella data segnò la nascita del palio “moderno”, con una sua cadenza regolare, una codificazione ben precisa, una esplicita dedicazione alla Madonna. Fu l’inizio di norme e consuetudini sopravvissute fino ai giorni nostri, nonché il momento in cui le contrade assunsero una forma istituzionale. E il palio divenne passione, sentimento, un bene condiviso.