Sono scesi di nuovo in piazza, a Firenze, cittadini e associazioni animaliste per chiedere l’abolizione delle carrozzelle trainate dai cavalli. Non si ferma la protesta, dopo la manifestazione del luglio scorso, alla quale partecipano cittadini e decine di associazioni toscane, tra cui Lav Firenze, Leal Arezzo, Lida Firenze, Liv Toscana, Nala, Progetto Vivere Vegan, Riscatto animale e le associazioni riunite nel Caart, il Coordinamento delle associazioni animaliste della regione Toscana.
Stop alle carrozzelle con i cavalli «Continueremo a chiedere ai turisti e ai cittadini di boicottare i fiaccherai e alle istituzioni di far cessare l’utilizzo dei cavalli e a proporre un diverso modo di vedere la città, con altri mezzi e senza usare gli animali», dice Fabiana Russo D’Andrea, tra i promotori della mobilitazione. «Vogliamo sensibilizzare sulla sofferenza dei cavalli e l’abuso che subiscono. Invitiamo tutti a firmare online la petizione al sindaco».
Le ragioni della protesta Per i promotori, nonostante il regolamento cittadino di tutela animale preveda il divieto impiegare i cavalli in attività di trasporto quando la temperatura ambiente sia superiore a 35 gradi all’ombra, questi animali vengono costretti a lavorare o a stazionare in attesa di turisti senza alcun riparo e a ogni temperatura. Sempre più frequentemente i cavalli hanno malori e si ribellano per il caldo come accaduto recentemente in piazza della Signoria. «Quello delle carrozzelle a Firenze e delle botticelle a Roma – continua una nota degli organizzatori – è un divertimento anacronistico che comporta enorme sofferenza per i cavalli, costretti a portare un carico che supera gli 800 chili, sotto il sole cocente in estate ed esposti alla pioggia e al freddo in inverno, in mezzo al traffico e ai rumori assordanti che li spaventano. È una tradizione che, come tutte quelle che infliggono inutile sofferenza a degli individui senzienti, dovrebbe essere abolita».