Noleggiatori di biciclette sul piede di guerra a Lucca, dopo che il sindaco Alessandro Tambellini ha annunciato la firma di un’ordinanza che limita l’utilizzo dei risciò nel centro storico e sulle Mura urbane.
L’ordinanza Che i risciò siano di grandissima moda tra i turisti è un dato di fatto, ma è anche vero che spesso, magari anche per una poca conoscenza del luogo dove si muovono, i turisti ‘abusano’ del mezzo, creando non pochi disagi e, spesso, rischiando la propria e l’altrui incolumità. Molti sono stati gli ‘incidenti’ – fortunatamente senza gravi danni alle persone, ma così non si può dire delle ‘cose’ – in questo squarcio di estate, tanto da indurre la giunta Tambellini a prendere in esame un provvedimento che argini alla circolazione di questi mezzi. E, alla fine, il provvedimento è arrivato: i velocipedi a tre o quattro ruote, anche a pedalata assistita, non potranno circolare sulla passeggiata delle Mura e in tutto il centro storico per 60 giorni (cioè, fino al 10 agosto). Ovviamente, l’ordinanza esclude dal divieto i mezzi a 3 o 4 ruote utilizzate dalle persone disabili. Alla base, quindi, motivi di sicurezza delle persone e la tutela dei beni storici, artistici e monumentali del centro storico. «Questi mezzi, guidati in maniera imprudente, sono stati causa di incidenti con danni a persone e luoghi – spiega il Comune in una nota –. In base al Codice della Strada, i velocipedi in questione possono essere noleggiati liberamente, anche senza un conducente e, nonostante siano potenzialmente pericolosi per la sicurezza della viabilità e dei pedoni, non sono soggetti a nessun obbligo assicurativo, né a revisione del mezzo». Per questo Palazzo Orsetti ha deciso di intervenire con un’ordinanza ad hoc. «L’ordinanza – affermano in Comune – in questo caso è temporanea, ma abbiamo già dato l’avvio all’iter per arrivare a emanare un provvedimento permanente, d’intesa con la Regione Toscana e la Soprintendenza».
I noleggiatori non ci stanno Chiaramente la decisione ha creato non poco malumore nei (tanti) noleggiatori di biciclette e risciò che hanno la propria attività nel centro storico. «Fare un’ordinanza di questo genere – affermano a Cicli Bizzarri, in pieno centro storico – non risolve il problema e penalizza solo noi che lavoriamo in questo settore». Secondo Bizzarri, infatti, quello che manca è un regolamento che disciplini la circolazione di questi mezzi: «Il problema andava affrontato diversamente, ad esempio, realizzando un regolamento che mettesse dei paletti al noleggio e alla circolazione e, poi, farlo rispettare. Invece si è presa la strada sicuramente più veloce, ma alla fine danneggia solamente noi che lavoriamo seriamente in questo settore». Bizzarri spiega che il suo noleggio non affitta i risciò a minorenni, ad esempio, e a tutti i turisti vengono fornite dettagliate informazioni su dove e come devono muoversi nel centro storico: «Questo tipo di provvedimento – conclude – ci porta solo verso il ricorso al Tar per farlo annullare, mentre si poteva fare un lavoro molto più utile per tutta la città».
Non solo risciò, ma anche bevande alcoliche Sempre appellandosi alla sicurezza, Tambellini ha firmato una seconda ordinanza che investe la vendita delle bevande. Sono previsti due tipi di divieto: il primo riguarda le bevande alcoliche di qualsiasi gradazione che non potranno essere vendute per asporto. «In sostanza – spiega Palazzo Orsetti – non sarà più possibile acquistare in qualsiasi contenitore (bottiglie, cartoni, eccetera), in tutti gli esercizi commerciali (compresi i supermercati) o dagli ambulanti, ma nemmeno dai distributori automatici, per poi consumare tali bevande nei luoghi pubblici». Il secondo divieto, invece, riguarda tutte le bevande che non potranno essere vendute per asporto in contenitori rigidi. Tali divieti saranno applicati a partire dal 14 giugno fino al 21 settembre, per 30 giorni complessivi, il venerdì e sabato dalle 21 alle 6 di mattina. Il provvedimento nasce dal Decreto Minniti del 2017 ed è stato assunto, oltre che per motivi di sicurezza sia dei cittadini, sia dei visitatori, anche per «preservare il decoro e la pulizia dei luoghi, visto che bottiglie e bicchieri di qualsiasi tipo vengono abbandonate nelle strade e piazze della città», si spiega dal Comune. Gli esercenti, comunque, potranno continuare a somministrare le bevande alcoliche e quelle non alcoliche, in contenitori rigidi, all’interno del locale e ai tavoli dei rispettivi dehors. Il divieto, oltre che tutto il centro storico e le Mura urbane, riguarda anche gli esercizi commerciali della circonvallazione e sulle principali arterie di collegamento stradale che si irradiano dal centro cittadino: via Mazzini; piazza Curtatone; piazzale Ricasoli; viale Regina Margherita; via dei Pubblici Macelli; via Cantore; via Balani; via Dante Alighieri; viale San Concordio; via Savonarola; via Carlo Piaggia; via Nazionale; via Per Camaiore; via Viviani e via Urbicciani. Per gli esercienti che contravverranno alle disposizioni dell’ordinanza scatterà una multa di mille euro e, qualora il divieto venga infranto due volte nel corso del periodo di vigore dell’ordinanza, il questore potrà stabilire la chiusura del locale fino a un massimo di 15 giorni.