Se nei giorni di Ferragosto volete evitare il caldo e le spiagge affollate la soluzione c’è. A pochi chilometri dal mare della Versilia, salendo verso le Apuane in mezzo ai boschi, ecco il comune di Stazzema, dove ancora fino al 17 agosto si può visitare la mostra ‘Gli allievi di Nerina Simi. Il Cenacolo Stazzemese’ (orario: tutti i giorni 17-19 e 20-22, sabato, domenica e festivi 16-19 e 20-23 – Info: 0584.77521).
Cultura veicolo di crescita Una mostra ‘diffusa’ sul territorio e ospitata in due spazi distinti: la deliziosa Casa del Berlingaio nel capoluogo e il Palazzo della Cultura nella frazione di Cardoso, proprio sotto il Monte Forato. L’edificio è stato ricostruito dopo la devastante alluvione del 1996, che quasi spazzò via l’intero borgo, e si propone oggi come centro culturale del Comune, in grado di ospitare manifestazioni, incontri, spettacoli ed esposizioni come quella odierna: «Una mostra che segna una svolta importante nelle politiche culturali del nostro territorio”, dice Serena Vincenti, giovane assessore alla Cultura nella nuova giunta di Maurizio Verona. E il sindaco conferma. «È l’avvio di una nuova stagione che farà della cultura uno dei veicoli di crescita e sviluppo del nostro territorio».
Alla scoperta della «più grande maestra di disegno del mondo» In questo percorso di rinascita si inserisce il progetto “Toponomastica al femminile” del Club Soroptimist Viareggio Versilia, che il 12 luglio scorso ha voluto intitolare una piazza di Stazzema alla pittrice Nera Simi (1890-1987), che Pietro Annigoni, suo discepolo, definì «la più grande maestra di disegno del mondo». Era figlia del grande Filadelfo Simi (1849-1923), pittore e scultore nato qui a Levigliani, sulle falde meridionali del Monte Corchia, e molto legato a Stazzema, dove compose le sue opere di maggior rilievo nello studio ancora visibile lungo la strada che collega Ponte Stazzemese a Stazzema. Nata poco più a valle, a Seravezza, era anche la moglie di Filadelfo, Adelaide Beani, da cui nasceranno i figli Renzo, pittore e critico d’arte nonché insegnante di lettere classiche, e Nerina – in arte Nera – la più importante allieva e seguace dell’arte paterna. E se lo studio ufficiale dei Simi resterà a Firenze in via Tripoli, è nei lunghi soggiorni di vacanza e lavoro sotto le Apuane che nascerà, grazie ai tre Simi quel ‘Cenacolo Stazzemese’, luogo d’incontro di amici, letterati e artisti che oggi si va riscoprendo. Una vicenda ben ricostruita nell’affascinante volume “La Saga dei Simi”, presentato per l’occasione e scritto dalla studiosa Alba Tiberto Beluffi, già autrice di una monografia di Filadelfo.
La Casa del Berlingaio Nel capoluogo, a poca distanza dallo studio fra i boschi che ospitò il Cenacolo, ecco la Casa del Berlingaio, sede dell’attivissimo Circolo Culturale diretto da Alfredo Barbieri, che da alcuni anni rilancia l’immagine del paese con iniziative, mostre, incontri e cene e che è tra i promotori della mostra. Nell’antico edificio, che conserva il carattere e gli arredi di un tempo, le opere sono esposte come in una casa privata, appese alle pareti delle varie stanze, fra utensili, tovaglie, libri e oggetti originali, in una presentazione ricca di emozioni e suggestioni. Qui troviamo opere di Filadelfo, Nerina e Renzo Simi, ma anche di Pietro Annigoni, Mario Parri, Leone Tommasi, Ugo Bertellotti e David Abrham Bueno de Masquita, detto ‘Il Pittorino’.
Le creazioni degli allievi Ripresa l’automobile e raggiunto Cardoso ecco il Palazzo della Cultura che ospita le creazioni degli allievi, ormai a loro volta conosciuti a livello internazionale: 34 artisti rappresentati da due opere a testa. Sono venuti da varie parti del mondo: Inghilterra, Irlanda, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Olanda, Firenze… tutti entusiasti di aver potuto contribuire a questo dovuto omaggio a Nerina. Fra questi Antonio Ciccone, Michael J.Angel, Lilian Backer-Grondhal, Gordon Breckenridge, Nelson White, Simona Dolci, Daniel Graves, Joke Frima, Alessandra Marconi, Jill Ogilvy, Pam Tippett, Anna Pallant, Charles Kapsner, Andrew Lattimore, Stella Ehrich. All’ingresso ci accoglie un Autoritratto di Filadelfo Simi posato sul suo stesso cavalletto, donato a Stazzema per l’occasione. La mostra, realizzata con il contributo della Banca di Credito Cooperativo della Versilia, che annovera molte opere dei Simi nella sua collezione, è corredata da due cataloghi che raccolgono tutto il materiale in mostra e includono un’autorevole rassegna di saggi di storici, professionisti ed esperti del settore.