Vittime della peste o di un altro micidiale contagio sepolte in una necropoli dell'alto Medioevo, tra il V e il VI secondo dopo Cristo nell'area di Firenze dove oggi sorge uno dei musei più famosi al mondo, gli Uffizi. E' la straordinaria scoperta compiuta nel corso degli scavi per il cantiere dei nuovi Uffizi, a Levante della struttura: una piccola porzione di un'area cimiteriale più vasta che però offre una eccezionale foto istantanea di una vera catastrofe nella Firenze altomedievale.
5 mesi di lavoro per riportare gli scheletri alla luce Sessanta cadaveri affiancati testa-piedi, in una posizione che indicherebbe fretta di sepoltura e necessità di ottimizzare lo spazio per seppellire molti cadaveri, probabilmente in concomitanza con l'insorgere di un'epidemia. «Ora i resti, su cui non sono stati riscontrati traumi mortali da ferita, e che sono stati portati alla luce con un lavoro di cinque mesi – ha spiegato il sovrintendente archeologico per la Toscana Andrea Pessina -, saranno sottoposti all'analisi del Dna e, per l'esatta datazione, all'esame del carbonio 14. Si potrà quindi accertare la causa della morte ovvero l'agente patogeno che la provocò, e potremo ottenere anche molte altre informazioni sugli abitanti dell'epoca, alimentazione, patologie e stress da lavoro».